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CRONACHE DAL SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO 2019

written by Stefania Sottile Maggio 17, 2019

“Il Fabbro di Oxford” di Wu Ming 4

Raccontare il Salone Internazionale del Libro di Torino in poche parole è davvero un’impresa ardua. Considerato tra i più importanti d’Italia, questo evento abbraccia un bacino d’utenza davvero enorme, ma è assolutamente in grado di soddisfare le più diversificate richieste nonché passioni letterarie.

Quella del Salone è stata per noi un’esperienza significativa sotto diversi punti di vista: dalla possibilità di condividere la nostra passione con altri entusiasmati dall’amore per la scrittura fantasy, alla partecipazione a conferenze, spettacoli, live performance, proiezioni, laboratori, presentazioni e altro ancora. Un evento imperdibile per chiunque faccia parte del mondo dell’editoria!

Noi come Associazione Culturale abbiamo sostenuto in primis Concesion Gioviale, alias Veronica C. Aguilar, per la quale ci siamo occupati dell’editing del romanzo “La Strega”, secondo capito della saga “La Bilancia dei Mondi Divisi” che abbiamo anche recensito per voi.

Per quanto ci riguarda, tra le mille attività a cui abbiamo partecipato, particolarmente significativa è stata la presentazione del volume “Il Fabbro di Oxford” di Wu Ming 4, dedicato all’opera di J.R.R. Tolkien, il secondo dopo “Difendere la Terra di Mezzo” (Odoya, 2013, ripubblicato nel 2018) e pubblicato da Eterea Edizioni, la casa editrice interamente consacrata alla diffusione degli studi del Professore e dintorni. Presentata da Roberto Arduini, Presidente dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, che ha parlato dell’evoluzione dell’interesse nei confronti del mondo tolkieniano, ogni anno sempre maggiore, e richiesto anche dalle Università di tutta l’Italia.

Concesion Gioviale, alias Veronica C. Aguilar, autrice della saga “La Bilancia dei Mondi Divisi”

Sono intervenuti anche Sara Gianotto e Marco Arduini, co-fondatori della suddetta casa editrice, che ci hanno raccontato della nascita del progetto editoriale e degli obiettivi annessi. WM4, invece, ci ha parlato di alcuni aneddoti significativi appartenenti alla Terra di Mezzo ispirata al mondo del Professor Tolkien: dallo studio dei personaggi, alla fonte primaria dell’ispirazione, fino a giungere al contributo fondamentale dato dalla propria immaginazione; di quanto lavoro e dedizione e tantissima pazienza, proprio come un fabbro, ci siano voluti per realizzare ogni storia. Insomma, un ulteriore viaggio alla scoperta di Tolkien.

Sorprendente la presentazione del nuovo manifesto e del programma della prossima edizione del Lucca Comics & Games, nella quale Emanuele Vietina, Direttore della kermesse, ci ha anticipato quanto sarà diversificata nelle attività la prossima manifestazione. In tale occasione è stato appunto presentato di nuovo manifesto realizzato da Barbara Baldi, ispirato al tema “Becoming Human”. Ogni anno i manifesti ci hanno affascinati nonché sorpresi per la maestria degli artisti, ma riteniamo che quest’ultima creazione sia la più bella mai creata. «“We are Lucca!”», ha annunciato Vietina, la storia d’amore tra gli editori e i lettori. Come androidi sognatori, un bacio tra metallo e carne nel teatro di Lucca Comics & Games. Il poster di Barbara Baldi apre il sipario su cosa significa “essere umani”.

Stefania Sottile, Presidente Associazione Culturale Universo Fantasy, e l’artista Paolo Barbieri che ha realizzazione la prima copertina de “La Ruota del Tempo”

Altro momento interessantissimo è stato “Racconti di immortalità nella cultura pop – Highlander: racconti sull’immortalità” dove al pubblico presente in sala è stato raccontato il desiderio di superare il confine della morte, l’immortalità come ambizione più antica degli esseri umani, narrato da prospettive diverse. Dai film alle serie televisive, dai libri ai manga. Un mondo pieno di sfumature differenti ma altrettanto interessanti. Presenti molti artisti, scrittori, giornalisti, doppiatori.

Una live performance che rimarrà sempre impressa nei nostri ricordi è senz’altro quella del grande Paolo Barbieri, che ha intrattenuto il pubblico con la realizzazione della prima copertina de “La Ruota del Tempo”, reinterpretando Rand Al’Thor. Quest’ultima è la prima opera del progetto della Fanucci Editore di rieditare la serie italiana scritta da Robert Jordan.

Nell’area Spazio Marche abbiamo assistito a diverse conferenze dedicate principalmente al cambiamento, alle riflessioni, all’integrazione nell’ambito letterario a 360°. Abbiamo potuto assaporare una Regione dedita alla promozione della cultura del libro, della lettura, del progresso civile e morale, ma anche di sviluppo. Una tela variopinta di dialoghi e incontri, dalla fotografia al digitale, dalla letteratura alla poesia, con le presentazioni dei festival letterari e premi che animano la vita culturale del territorio ci ha coinvolto dal primo all’ultimo momento. Abbiamo particolarmente apprezzato il progetto “Libri senza sbarre”, dove le storie degli esclusi, di chi non è mai ascoltato, hanno animato l’interesse del pubblico. Questo è stato solo uno dei tanti argomenti esposti e condivisi dell’ambito psicosociale.

Significativa anche l’Aerea dedicata a Sharjah (Emirati Arabi), nominata dall’UNESCO Capitale Mondiale del Libro 2019, ospite d’onore del Salone. Questa è stata un’occasione perfetta per condividere, parlare e raccontare realtà e attività culturali diverse, ma sempre vicine per la passione letteraria.

“Racconti di immortalità nella cultura pop – Highlander: racconti sull’immortalità”

Il Salone Internazionale del Libro è stata un’occasione importante per l’editoria italiana, perché permette a tutti gli editori, a prescindere che si tratti di piccole, medie o grandi imprese, di rapportarsi ad un’utenza diversificata per età ma anche per interesse. Abbiamo osservato i bambini partecipare con gioia alle attività proposte nei laboratori, studenti passare da uno stand ad un altro in cerca dell’ispirazione.

Ovviamente, tantissime le aree dedicate ai più piccoli, con letture, canti, presentazioni, giochi, etc… ma, soprattutto, un evento dove non sono di certo mancati i volti e nomi noti del panorama socio culturale del Nostro Paese ed internazionale, come Piero e Alberto Angela, PIF, Roberto Saviano, Luis Sepúlveda, per citarne solo alcuni. Non basterebbero altre mille parole per raccontarvi la Nostra esperienza e tutte le emozioni annesse.

Il tema di questa trentaduesima edizione è stato “Il gioco del mondo” e siamo testimoni di aver vissuto un’esperienza socioculturale importantissima per un confronto tra grandi e piccole realtà editoriali, appassionati di fantasy e lettura in generale, ma anche di film, fumetti, musica e chi più ne ha più ne metta!

Siamo stati felici di incontrare vecchi amici, nuovi contatti e colleghi. Ma, soprattutto, non smetteremo mai di ringraziare Roberto Arduini, l’AIST e tutti i soci che ci hanno accolto nella loro strepitosa famiglia. È un onore per noi poter imparare da voi, essere coinvolti nelle vostre attività e constatare quanto profondo sia il vostro talento in ambito tolkieniano, ma soprattutto umano. Grazie dal profondo dei Nostri cuori per il sostegno incondizionato.

Associazione Italiana Studi Tolkieniani, da destra: Stefano Mangusta, Valérie Morisi, Sara Gianotto, Matteo Riviello, Andrea Rispoli, Roberto e Marco Arduini.

Ovviamente, ci preme sottolineare anche le cose negative o che, in qualche modo, hanno creato molti disagi a noi, ma anche sicuramente a chi di voi lettori ha avuto la fortuna di essere presenti al Salone, come ad esempio le file interminabili e lunghissime anche per gli addetti ai lavori, con regolare pass per accedervi, per i continui cambi gestionali. Oppure, l’impossibilità di acquistare beveraggio o cibo al di fuori della fiera, in base ai propri gusti personali. Avere uno stand in fiera significa trascorrere tra le 10/12 ore giornaliere lì e non poter soddisfare le proprie umane esigenze fisiologiche non è stato certo un punto a favore per l’organizzazione. Insomma, bisognava trovare il “buono” di turno per poter ottenere clemenza e “La regola è uguale per tutti”… è andata a farsi benedire! Ma ovviamente, ci rendiamo conto che niente può essere perfetto, per cui ci complimentiamo con l’organizzazione per quello che ha saputo ottenere, e speriamo che l’anno prossimo sia ancora meglio!

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