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QUATTRO CHIACCHIERE CON LA CASA EDITRICE LUMIEN

written by Redazione Marzo 10, 2022
Lumien Intervista - Copertina

Qualche tempo fa, in quest’articolo, vi avevamo presentato Lumien, una nuova e promettente casa editrice dedicata al mondo del fantastico. Oggi abbiamo deciso di approfondire questa conoscenza e l’abbiamo intervistata per voi!

La prima domanda è d’obbligo: chi è la casa editrice Lumien?

Innanzitutto, grazie per averci ospitati qui su Universo Fantasy e per averci dato l’opportunità di raccontare un po’ la nostra neonata realtà editoriale 😊

Non siamo molto bravi a parlare di noi, ma ci proviamo.
Lumien è una casa editrice specializzata in narrativa fantastica, declinata nelle sue due forme principali: il fantasy, all’interno della collana Scaglie, e la fantascienza, all’interno della collana Zenit. Facciamo parte della No EAP, ovvero siamo editori non a pagamento. Siamo i nemici più agguerriti dell’editoria a pagamento che cerchiamo di sconfiggere con ogni arma a nostra disposizione, in primis l’informazione.

Pubblichiamo solo e unicamente autori italiani. Crediamo che il fantastico italiano meriti molto più spazio nelle librerie dei lettori, tanto in quelle del nostro paese quanto in quelle all’estero. Alcuni ci vedranno come una realtà pretenziosa, altri come una realtà coraggiosa. Il nostro obiettivo è quello di rivoluzionare l’editoria italiana e provare a risolverne i tanti problemi. Lumien nasce per fare del bene e per venire incontro alle esigenze degli autori emergenti che spesso faticano a trovare un proprio spazio.

Avete scelto un nome davvero particolare ed evocativo, così come il vostro logo. Da dove nasce l’idea?

Questo è divertente.

In realtà, “Lumien” era il nome provvisorio, un modo che avevo per chiamare quell’idea embrionale che si è poi trasformata nella casa editrice vera e propria. Lumien è il primo mondo immaginario che ho creato, l’universo dove sono ambientate gran parte delle storie che bazzicano nella mia mente. E Lumien, la casa editrice, è nata anch’essa lì, nella mia mente, ed è nata in modo esplosivo, com’è il suo carattere.

Per mesi ho pensato ad altri nomi, ma non ce n’era mezzo che mi convincesse. Così ho continuato a chiamarla Lumien. Ho continuato e continuato fin quando mi sono affezionato così tanto al nome che mi è risultato impossibile cambiarlo.

Il payoff, Mondi oltre i libri, è ispirato al concetto che dietro un romanzo vi è un intero mondo creato dall’autore. Non sono soltanto libri, sono molto di più! In Lumien, infatti, puntiamo a pubblicare vere e proprie esperienze.

Per il logo, invece, ci siamo affidati a Ocalab, un’agenzia di comunicazione il cui supporto è stato, ed è tutt’ora, fondamentale per noi. Abbiamo presentato loro il progetto e sono riusciti a coglierne la vera natura, l’essenza che neppure io, a parole, ero riuscito a esprimere in modo efficace. Il logo rappresenta un portale che unisce mondi e trasporta i lettori negli universi narrati. Il logo rappresenta anche il simbolo del fuoco, quindi la magia e il carattere forte e accesso della casa editrice, una realtà che vuole rischiarare le tenebre calate sull’editoria italiana.

Il logotipo, invece, nasce dall’incontro di due font differenti, raccontando un altro aspetto fondamentale della CE, ovvero la presenza di storie fantasy e fantascientifiche.

Sicuramente il mercato italiano del fantasy e della fantascienza non è uno dei più semplici. Cosa vi ha spinti a intraprendere questa strada?

Avete ragione: è senza dubbio il più difficile, senza se e senza ma. Nessuno in Italia punta al fantastico, soprattutto quello italiano: i grandi editori non lo fanno e i pochi fra i piccoli che ci provano non hanno gli strumenti, i budget e/o le competenze per riuscirci. Su 5.153 case editrici attive, solo 15 sono realtà affidabili per il fantasy, e solo 4-5 di queste credono e investono nella narrativa fantastica italiana.

Ecco la ragione per intraprendere questa strada. Perché ce ne è bisogno.

Come scrittori di questi generi, sappiamo quanto gli autori emergenti abbiano bisogno di una realtà che creda in loro e li aiuti a farsi strada in modo serio e professionale. Vogliamo davvero che i lettori parlino di storie fantastiche scritte da autori italiani. Vogliamo che accada tanto e spesso.

Ci crediamo davvero.

Ufficialmente, siete nati da pochissimo. Qual è stata, finora, la difficoltà più grande?

Siamo ben consapevoli che le difficoltà maggiori arriveranno fra 6-12 mesi.

Quella che oggi rappresenta l’ostacolo più difficile da sormontare è la scelta del distributore al quale affidare parte della distribuzione dei libri che pubblicheremo. Per quanto il nostro business plan preveda una strategia di vendita diversa da quelle tradizionali, riteniamo fondamentale individuare un distributore serio al quale affidarsi.

Molti, purtroppo, sono inadatti a case editrici medio-piccole, soprattutto quelli di proprietà dei grandi gruppi editoriali.

Abbiamo trovato un distributore i cui valori e obiettivi coincidono con i nostri, ma vogliamo essere certi al 100% che questo rappresenti lo strumento migliore per i nostri autori. Prima di prendere qualsiasi decisione, vogliamo assicurarci che questa ci permetta di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti e che, soprattutto, coincida con i nostri valori.

Vogliamo fare qualcosa di diverso e vogliamo farlo bene.

E la soddisfazione maggiore?

Senza dubbio la risposta che stiamo ottenendo.

È incredibile. Esistiamo da poco più di un paio di mesi e siamo già stati subissati di manoscritti. Ogni giorno riceviamo messaggi di apprezzamento, tanto per quello che facciamo quanto per il modo che abbiamo di farlo.

Ci mettiamo in gioco, ci esponiamo e questo ai nostri futuri autori piace molto.

Visto che puntate principalmente sugli emergenti italiani, che consigli dareste a un esordiente che volesse proporvi un libro?

Il consiglio principale è di essere follemente innamorati della storia che si sta scrivendo. Se si crede davvero nell’idea che si ha in testa, si riuscirà a imprimere una potenza alla storia che supera la mera bravura nella scrittura.

Questa, però, non può mancare. L’80% dei racconti e dei manoscritti che ci arrivano sono ricchi di errori, anche piuttosto gravi. Fra gli errori più frequenti ci sono senza dubbio l’errata applicazione della consecutio temporum e l’errata punteggiatura nei dialoghi. Molti scrittori emergenti non sanno come scrivere un dialogo: non tanto dal punto di vista della forza comunicativa, quanto proprio della forma.

Se si scrive dieci, bisogna leggere cento.

Scrivete e leggete ogni giorno per affinare il vostro stile e per riuscire a scrivere ogni giorno un po’ meglio di quello precedente.

Sappiamo che pubblicate anche una rivista bimestrale che si chiama Sussurri. Ce ne parlate un po’?

Con grande piacere!

Sussurri è la rivista letteraria del fantastico, uno spazio libero per gli scrittori di questo genere. Il contenuto è diviso in due parti: la prima contiene racconti brevi di autori italiani, la seconda approfondimenti sulla narrativa fantastica, sull’editoria e sulla scrittura.

All’interno della rivista pubblichiamo racconti di genere fantastico lunghi al massimo sei cartelle e che possono essere inviati da chiunque. Pubblichiamo, infatti, anche storie di autori non Lumien. L’obiettivo è quello di creare uno strumento che gli scrittori possano utilizzare per farsi conoscere. Un megafono per la loro arte.

Nel possibile cerchiamo di dare spazio anche agli illustratori, pubblicando loro opere sulla rivista.

A febbraio abbiamo pubblicato il primo numero e in pochissimo tempo più di 200 persone hanno scaricato e letto la rivista. Per il secondo numero puntiamo ai 500! Siamo ambiziosi e un po’ folli.

Fate un saluto in stile Lumien per tutti i nostri lettori

Buona scrittura, Illuminati.

Lunga vita al fantastico.

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