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RECENSIONE A SUSSURRI – IL RACCONTO COME FORMULA VINCENTE

written by Marianna Piras Marzo 14, 2022
Sussurri - racconti - recensione - copertina

La modalità narrativa del racconto è spesso considerata quasi di “serie B” da case editrici e scrittori, rispetto al più nobile romanzo. Lo stesso Niccolò Ammaniti si è visto rifiutare una raccolta di racconti dal suo editore con la motivazione che non era mai il momento giusto per pubblicarla.

Eppure, anche fra i più nobili scrittori c’è chi si è cimentato con l’arte del racconto breve. Ad esempio, tanto per citarne uno, Edgar Allan Poe, ma potrei nominarne altri.

Nell’800 era frequente che i romanzi venissero pubblicati a puntate nelle riviste, ma il racconto aveva il grosso vantaggio di esaurirsi in un unico numero, permettendo ai lettori di non perdersi niente della storia, mentre col romanzo, se si saltava un numero, c’erano problemi.

In realtà, il racconto si presta molto bene alla lettura, specialmente oggi, dove tutto è molto più veloce e il tempo per potersi dedicare alla lettura è sempre più risicato.

Ma perché rinunciare a leggere un buon prodotto solo perché il tempo è minore? La formula del racconto breve mette lo scrittore alla prova nel cercare di scrivere una storia compiuta, che abbia senso e che fili, in poco spazio e senza perdersi nei troppi, e a volte superflui, fronzoli del romanzo.

Un mio professore all’università diceva sempre che se di un argomento non sai parlarne in cinque minuti, non lo sai fare nemmeno in mezz’ora. Quindi servono incisività e sostanza.

Dove voglio arrivare, però, con tutta questa premessa? Voglio arrivare al fatto che a me i cinque racconti della rivista Sussurri sono piaciuti davvero, davvero molto.

Hanno infatti quelle due caratteristiche di cui parlavo prima, incisività e sostanza, che mi hanno catturata e immersa nella trama sin dall’inizio, impedendomi fisicamente di staccarmi dalla lettura.
Alla fine del racconto sapevo tutto quello che c’era da sapere, senza bisogno di altro. Avevo una visione chiara della trama, che non cercava un seguito, ma esisteva come nucleo e arco narrativo completo.

Ho apprezzato questi cinque racconti anche per la loro cifra stilistica molto singolare.

Nel primo, Inghiottiti di Alvise Canal, l’ambientazione fantascientifica mi ha catturata completamente; mi sono sentita quasi disorientata, come dopo la lettura di Ubik di Philip Dick, con quello stesso crescendo di angoscia metafisica.

Il secondo racconto, La linfa del passato di Ivan Rocca, ci porta a fare delle considerazioni più scientifico-morali fino alla scoperta finale, che è il sogno di qualsiasi scienziato che si rispetti, a costo di restarne scioccati.

Pacific di Rachele Tarpani, il terzo racconto, è quello che mi ha (piacevolmente) sorpresa di più, col suo alieno (non)pacifico, per quanto mi attendessi un finale sorprendente come ogni buon racconto vorrebbe. Ne ho apprezzato sia la leggerezza con cui scorre il testo, sia la fluidità della lingua, seppur in un contesto fantascientifico.

Il quarto racconto, I portatori del granato di Virginia Cavalli, è in realtà solo la prima parte di una storia più articolata, ma che si regge piuttosto bene da sola. Le atmosfere rimandano a quelle di un fantasy classico, quasi tolkeniano, ben sviluppato fin dal principio e che sicuramente riserverà non poche sorprese nel suo prosieguo.

A chiudere questa cinquina c’è Soltanto coincidenze di Gianluca Fiamma, racconto che ho letteralmente adorato perché immerge in uno urban fantasy di tutto rispetto, senza avere la necessità di tirare fuori dal cilindro creature sovrannaturali, ma solo un “superpotere di serie B” molto affascinante, ma incredibilmente difficile da gestire. Poi il fatto che si ambienti parzialmente su uno “spostapoveri” mi ha conquistata.

Dovrebbero esserci molti più progetti come quello di Sussurri di Lumien, che danno spazio a racconti di alta qualità, ben strutturati. E gli stessi scrittori dovrebbero mettersi più alla prova con la dimensione del racconto, che ci “costringe” a essere efficaci e bravi in poche righe, a caratterizzare con maestria luoghi, spazi e avvenimenti.

Bravi dunque agli scrittori e bravissimi i redattori di Sussurri nell’aver messo assieme questa piccola rassegna fantascientifica/fantasy con abilità e profonda conoscenza del genere.

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