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“UGO BINX E IL QUADRO DI BALISCO” DI PASQUALE A. COLURCIO – RECENSIONE

written by Arianna Giancola Gennaio 8, 2024
Ugo Bix 2 - Colurcio - Copertina

Bentrovati, amici del fantasy, per un altro fantastico #lunedidellerecensioni.

Per la nostra prima recensione dell’anno vogliamo parlarvi di un’opera appena uscita: Ugo Binx e il quadro di Balisco, di Pasquale A. Colurcio.

Si tratta del secondo capitolo delle avventure del giovane mago, ormai tredicenne, Ugo Binx, iniziate con Ugo Binx e la mappa di Gjak (trovate qui la nostra recensione).

Dopo l’incredibile scoperta del suo legame con il leggendario mago Ecap e ritrovato il fratellino Yule, Ugo riprende la sua vita nel villaggio magico di Glhovers. Nuove sfide e un nuovo acerrimo nemico rendono la sua vita un po’ più emozionante di quanto vorrebbe. Per fortuna ci sono gli amici, vecchi e nuovi, che lo aiuteranno nel suo accidentato cammino.

Tornare a immergersi nel mondo creato da Pasquale Colurcio è come tornare a trovare un vecchio amico. Le ambientazioni create dall’autore sono infatti allo stesso tempo originali e familiari, avvolgono e trascinano il lettore invitandolo a immergersi completamente nel racconto.

E il villaggio a stella di Glhovers è, senza ombra di dubbio, la sua punta di diamante. Viene davvero voglia di perdersi tra le sue strade e di compiere un vero “viaggio nel tempo” passando da un quartiere all’altro, solo per fermarsi a chiacchierare con i personaggi più strani e affascinanti.

Ma anche Bosco Blu, con i suoi fuochi fatui, l’atmosfera un po’ spettrale e la casetta nascosta di Foschia meriterebbe una gita.

In questo mondo così affascinante, Colurcio fa muovere i suoi personaggi, ognuno dei quali è un piccolo capolavoro.

Ugo Binx, il protagonista, è un pre-adolescente. Questo significa che, almeno in parte, guarda e sperimenta il mondo attraverso gli occhi di un bambino. Per questo è affascinante vivere le avventure insieme a lui, perché ha una freschezza e un’innocenza che ancora appartengono all’infanzia. E, infatti, è con la spensieratezza (e la spregiudicatezza) di un bambino che il nostro protagonista affronta le avversità.

Un adulto, al suo posto, si sarebbe probabilmente chiuso in casa a doppia mandata mentre il nostro Ugo continua a esplorare, a sperimentare e a combinare pasticci, senza neppure rendersi conto della rete protettiva che gli adulti gli stanno tessendo intorno. E, soprattutto, raramente si mette a riflettere.

Quando lo fa, comincia a emergere l’Ugo Binx adolescente. C’è una certa ombra di cupezza, nei suoi pensieri, quel pessimismo cosmico che caratterizza un po’ tutti i ragazzi di una certa età. Alla fine, però, il cuore e la mente non si fanno soggiogare e il nostro protagonista torna a essere l’eroe del racconto.

C’è in lui, inoltre, anche una componente più adulta, che emerge soprattutto in relazione agli altri e che mostra l’uomo che potrà diventare. Ugo, tanto spregiudicato quando si tratta della sua sicurezza, diventa cauto e premuroso quando sono coinvolti i suoi amici. Si prende cura di loro, li protegge e corre in loro soccorso in ogni occasione.

Vogliamo spendere anche una parola per gli adulti dell’opera di Colurcio.

Come anticipato, gli adulti sono quelli che tentano di tessere una rete di sicurezza intorno a Ugo: i signori Binx, le zie e Foschia. Dal punto di vista di un ragazzo, sono sicuramente degli ideali. Pur preoccupandosi della sua sicurezza, infatti, lo lasciano comunque libero di agire, di vivere la sua vita. Gli sono accanto ogni volta che Ugo ha bisogno di loro e lavorano per lui “dietro le quinte”, ma sanno anche che non c’è modo di impedirgli di affrontare la vita e, dunque, tentano di fornirgli gli strumenti che gli serviranno in questo viaggio.

La scrittura di Colurcio è in perfetta sintonia con la narrazione: semplice, diretta e incantevole come quella delle fiabe.

Nell’insieme, dunque, ci troviamo davanti a un’opera destinata ai bambini, certo, ma che siamo certi anche i più grandi sapranno apprezzare per il suo fascino genuino e per la capacità di farci riscoprire il mondo attraverso occhi nuovi.

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