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“LA PROGENIE DI ABADDON” DI ROB HIMMEL, RECENSIONE ESCLUSIVA

written by Camilla Fontana Ottobre 30, 2018

Cari lettori e lettrici, oggi vi presentiamo in esclusiva il nuovo libro fantasy di Rob Himmel, “La Progenie di Abaddon”, che sarà presentato domani al Lucca Comics and Games 2018 e che noi abbiamo avuto il piacere di avere in anteprima, per recensirlo subito per voi.

Rob Himmel è un autore fantasy che vi abbiamo già presentato nel nostro sito parlando del suo libro “Le Lame Scarlatte”, la cui recensione potete trovare qui.

Con questo nuovo libro, La Progenie di Abaddon, Rob si conferma un autore dalla grande immaginazione, capace di far viaggiare i lettori con la mente, mantenendoli allo stesso tempo al caldo delle loro case.

Questo nuovo romanzo ci parla dei temi più vecchi e classici non solo del fantasy, ma della letteratura in generale, ovvero la lotta tra bene e male, tra luce e oscurità, tra ciò che è facile ma sbagliato e ciò che è difficile ma giusto.

La storia si svolge in un mondo in cui le forze del mare prevalgono, comandate dall’oscuro e misterioso Abaddon, la cui natura si intuisce ma rimane poco chiara, aggiungendo incertezza a questa lotta. Abaddon comanda il mondo grazie ai suoi sottoposti, divisi in caste, e donando “pegni” ai suoi alleati migliori. Questi pegni sono dei poteri speciali, che possono essere tra i più disparati come il controllo dei venti o la guarigione accelerata, e rendono queste persone più formidabili e pericolose che mai.

A contrastare Abaddon e la sua progenie troviamo invece gli Splendenti, che credono in Or, una sorta di divinità che si dice abbia donato loro dei “Lasciti”, poteri simili ai pegni, ma che vengono usati per sconfiggere le tenebre invece che per fare del male.

Non tutti però si uniscono alla lotta tra bene e male, perché ci sono anche i Senza Credo e i Cacciaombre, gruppi di persone che non vogliono schierarsi ma solo sopravvivere, spesso grazie a dei “Talenti” poteri ancora simili ai pegni e ai lasciti, ma che usano per la loro comunità cercando di sfuggire alle tenebre ma senza aiutare gli splendenti.

All’interno di questo mondo in rovina diviso in tutte queste fazioni, seguiamo tre diversi gruppi di persone, le cui strade finiranno inesorabilmente per intrecciarsi.

La storia inizia con il curioso duo Kelo e Bhor. “Lui è il braccio e io la mente”, è il modo con cui Kelo si presenta al mondo. Sono due ladri, ricettatori, fanno qualsiasi cosa per sopravvivere in questo mondo difficile e riuscire a mettere del cibo in tavola. La storia si avvia quando vedono all’orizzonte un meteorite (la roccia del cielo) cadere a terra. Subito corrono nel luogo dell’impatto pensando a tutti i soldi che faranno con questo metallo che viene dal cielo, ma quello che non si aspettano è trovare una persona svenuta nel cratere.

In parallelo seguiamo invece le vicende di Luce, una potente Splendente con il lascito della preveggenza, infatti può vedere nel futuro, seppur per poco tempo (di solito pochi minuti), ma le è utilissimo per evitare i pericoli. Luce è in fuga dai sottoposti di Abaddon assieme ad altri Spendenti. Il male non dà loro tregua ed è costretta a vedere i suoi amici morire per permettere ai civili che stanno scortando di sopravvivere e trovare un rifugio lontano dalle tenebre.

Infine, seguiamo le vicende di altri due splendenti Telion e Reya, mandati in missione a scovare un misterioso artefatto chiamato Lanterna, che è caduto assieme alla roccia del cielo che hanno scovato Kelo e Bhor. I due confratelli, entrambi con dei potenti lasciti, si mettono alla ricerca e incroceranno le loro strade con il misterioso uomo ritrovato svenuto proprio sul luogo dell’impatto.

Queste tre storie si susseguono passo passo per tutta la lunghezza del libro in modo piuttosto chiaro e lineare, fino ad arrivare ad un finale a sorpresa che svela come non tutto sia ciò che sembra e che lascia il lettore a bocca aperta (ma di più non vi diciamo, dovrete leggerlo per capire cosa intendiamo!).

Rob Himmel ha uno stile di scrittura estremamente semplice e lineare, che gli permette di mostrarci una trama non semplice in un modo che rende seguirla estremamente facile. I colpi di scena sono diversi e inaspettati, e il lettore si trova catapultato nella storia fin dalle prime pagine.

Essendo però un libro di 300 pagine, avere molti personaggi importanti rende la loro caratterizzazione a volte un po’ superficiale, tanto da rendere difficile al lettore capire talvolta le loro scelte, che in qualche caso possono sembrare semplici necessità di trama invece che qualcosa di personale che appartiene al carattere del personaggio.

Tolto questo piccolo difetto, che poco toglie alla godibilità del libro, La Progenie di Abaddon risulta un libro estremamente interessante nel panorama fantasy italiano. La scena finale vi farà chiedere a gran voce quando potrete leggere il continuo, perché verrete lasciati in trepidante attesa dopo un fatto che…beh, noi non vi diciamo altro!

Siamo molto felici di aver avuto l’opportunità di leggere questo libro in anteprima, e non vediamo l’ora di avere notizie del suo seguito!

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