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LUCI E OMBRE PER “THE FALCON AND THE WINTER SOLDIER”

written by Marianna Piras Aprile 28, 2021
The Falcon and the Winter Soldier - copertina

Premetto che non sono mai stata una fan accanita del personaggio di Sam Wilson/The Falcon e che, alla luce di ciò, la mia attesa per questa serie era piuttosto bassa. Ho sempre preferito altri personaggi, forse più controversi – come Loki, ad esempio – e, in effetti, l’unico motivo che mi ha spinto a vedere The Falcon and The Winter Soldier è stata proprio la presenza del Soldato d’Inverno.

Sinceramente, nel finale di Endgame avevo interpretato il gesto della consegna dello scudo di Cap a Sam come davvero troppo “politically correct” e, sotto sotto, avrei preferito che lo avesse dato proprio a Bucky, come simbolo della sua redenzione. Dico la verità: ci sono rimasta male.

Per cui vedere che Sam, nella prima puntata della serie, cede il suo scudo allo Smithsonian per poi vederselo ripassare sotto il naso per essere consegnato John Walker, proprio mi ha fatto storcere il naso.

Premetto anche che dopo l’altissimo successo raggiunto da WandaVision avevo un po’ rivalutato l’idea di questa serie ma, alla fine, ho avuto difficoltà tanto a vederla quanto a capirla.

Il primo problema è stato rispondere alla domanda “di cosa parla questa serie?”, perché dire che affronta le conseguenze del “Blip” è un po’ generico. È una serie che, sviluppandosi in sole sei puntate, è entrata nel suo vivo abbastanza tardi e si è mossa lentamente.

Non capiamo fin da subito quali siano le reali intenzioni dei Flag-Smasher, di Karli Morgenthau, né dove ci voglia portare esattamente il percorso personale di Sam.

Capiamo decisamente meglio Bucky, il quale a suo modo deve affrontare le conseguenze del suo re-inserimento in società, della grazia per i crimini commessi, fare pace con il suo ingombrante passato e vedere Sam cedere lo scudo di Steve.
Quello che Bucky dice a Sam nel loro incontro con la psicologa – “Se Steve si è sbagliato nel darti lo scudo, vuol dire che si è sbagliato anche su di me” – è illuminante per comprendere il duro percorso che l’ex Soldato d’Inverno sta compiendo su se stesso.

Il percorso di Sam si decide invece solo sul finale, quando capisce che essere Captain America nel 2021 significa farsi portavoce di minoranze oppresse, divenire una forza dialogante anche con le forze opposte, comprendendo anche le ragioni degli avversari.
Il discorso finale ai membri del GRC ci dimostra che il vero Captain America è colui che non ha timore di difendere il giusto, che spesso si trova in mezzo alle due fazioni, allo stesso modo in cui fece Steve quando decise di abbandonare lo SHIELD.

Sam avrebbe potuto scegliere una via più facile, ma non lo ha fatto: ha scelto di schierarsi dalla parte del giusto, sia perché si sono evidenziate le gravi carenze di John Walker, sia perché il suo personaggio è ormai maturato anche grazie all’incontro con Isaiah Bradley.

I punti di forza di questa serie, oltre alle bellissime scene d’azione che spesso hanno tenuto in piedi le puntate, sono proprio alcuni personaggi più controversi.
A partire da John Walker e Karli ma, più in particolare, il ritorno sullo schermo di Zemo, che è stato il vero catalizzatore della parte centrale della serie; per non parlare, poi, dell’altra grande ricomparsa: Sharon Carter. Il finale dopo i titoli di coda ci rivela, infatti, che è lei il tanto temuto Power Broker di Madripoor e che ora, riammessa e graziata dal governo degli Stati Uniti, potrà imprimere una svolta nel MCU.  L’altra piacevole, seppur breve scoperta, è Valentina Allegra de Fontaine – interpretata da Julia Louis-Dreyfus – che con la creazione di U.S. Agent sembra avviata ad assumere il ruolo di controparte di Nick Fury e a formare il team dei Thunderbolts, ai quali dovrebbe aggregarsi anche Soldato d’Inverno.

Sebbene sia stato annunciato un quarto film dedicato a Captain America, con protagonista Sam Wilson, sembra anche che sia comunque in sviluppo una seconda stagione della serie, anche perché il nodo della trama dei Flag-Smasher resta irrisolto. Il movimento, infatti, non è morto con Karli, ma sembra decisamente più vivo ed endemico che mai, come abbiamo visto dallo scambio degli attivisti nell’ombra. In qualche modo questa trama dovrà essere portata avanti.

Una parola va spesa anche per Isaiah Bradley: il risvolto politico dolente della serie.
Veniamo a conoscenza della sua esistenza e della sua storia, del fatto che su di lui sia stato replicato il siero del super soldato, ma che poi sia stato incarcerato e abbia subito torture e un destino di oblio e rinnegazione da parte della società. Non può esistere, infatti, nella mentalità americana un Captain America nero, per via di una concezione ancora troppo ipocrita della società americana che vede i suoi supereroi in tutt’altro modo. In questo caso, la presa di coscienza di Sam diventa ancora più forte e una sorta di rivincita per tutti gli Isaiah Bradley, in un momento storico in cui in America tuona con forza il movimento di Black Lives Matters.
Molto interessante, in questo senso, la grafica del titolo che cambia nei titoli di coda divenendo “Captain America and The Winter Soldier”, a battezzare definitivamente Sam Wilson.

Forse con l’hype esagerato dovuto a WandaVision, mi aspettavo qualcosa di più, sebbene fossi ben conscia che si sarebbe trattato di una serie dedicata più all’azione. E, in un certo senso, è quasi un bene che se ne stia progettando una seconda stagione, per poter dare il giusto spazio a quei personaggi e a quelle trame che sono state trattate in modo troppo superficiale quando, invece, avrebbero meritato un respiro più ampio.

Un plauso va fatto, ovviamente, agli attori, in particolare a Daniel Brühl e Sebastian Stan, in grado di portare in scena le evoluzioni di due fra i personaggi MCU meglio riusciti.

Resta ora da capire come questa serie si collocherà nello sviluppo della fase 4, in attesa di vedere al cinema Black Widow e il nuovo capitolo della saga di SpiderMan.

Intanto, quanto alle serie tv, a giugno ne arriva arriva un’altra attesissima, quella dedicata a Loki, che già dal trailer si preannuncia davvero molto interessante.
Staremo a vedere!

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