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“BAGLIORI DI BUIO” DI LUIGI FABI – RECENSIONE

written by Ilaria Damiani Dicembre 4, 2023
Bagliori di buio - Luigi Fabi - Copertina

Bentrovati amici lettori.
Oggi vi presentiamo Bagliori di buio, horror fantascientifico opera di esordio di Luigi Fabi, pubblicato a luglio 2023 da Edizioni Montag.

Luigi Fabi è nato a Roma. Appassionato di cinema e misteri, ha sviluppato un forte legame con il Sud America, in particolare con l’Ecuador, luogo carico di mille leggende.

Jhonny Craig è un ragazzo solo e ha perso i suoi genitori in un terribile incidente. Un giorno, ormai adulto, decide di tornare nel bosco, un luogo che ha segnato la sua infanzia. Lì cadrà in un inferno sotterraneo carico di misteri, attraverso i quali Jhonny dovrà trovare una via d’uscita attraverso i suoi cunicoli, un passato che ha cercato di dimenticare e un legame di sangue indissolubile.

“Difficile, se non impossibile, cogliere la dimensione esatta del tempo quando si è relegati all’interno di un delirio”

Fin dalle prime pagine, Luigi Fabi ci presenta un personaggio con cui il lettore difficilmente non entra in empatia: Jhonny, un orfano cresciuto dai nonni, con un passato pieno di sofferenza. Crescendo sviluppa una grande passione per i videogiochi e l’informatica che lo porterà a trovare un lavoro fisso. Ha un amico, Thomas Randall, che non lo ha mai abbandonato e una fidanzata che ama. La sua vita, finalmente, sembra avere preso una giusta strada, eppure…

Da un momento all’altro, durante una gita nel bosco che ha indissolubilmente marchiato il suo passato, Jhonny si ritrova catapultato in un inferno vivente, che soprannomina il “Tartaro”. Viaggia attraverso grotte buie, passaggi angusti, porte nascoste nell’ombra, fiumi e città sotterranee. Lì conoscerà un’orrida bestia, il “Senza Nome”, che gli confiderà un terribile segreto sepolto nei secoli. Ma mostri ancora più potenti si aggirano sottoterra e Jhonny dovrà salvare non solo la propria vita, ma anche la donna che ama, facendosi largo tra i resti di un passato perduto e misteri che si intrecciano al suo destino.

“Si dice che, quando si è prossimi alla fine, ci sia un istante dove il tempo sembra arrestarsi. È in quel momento che l’impossibile diventa possibile, come rivivere intere porzioni della propria vita.”

Bagliori di buio inizia con un flash forward: un ottimo incipit, perfetto per catturare l’attenzione del lettore.

Nella storia sono disseminate alcune scene flashback che descrivono eventi del passato e che si incastrano perfettamente alla narrazione senza spezzarne mai il ritmo.

Fin dalle prime righe veniamo catturati da uno stile di scrittura tanto chiaro quanto dettagliato. Immediatamente, ci accorgiamo della grande attenzione ai dettagli a cui l’autore si è dedicato durante la stesura del testo. Si tratta di uno stile ricercato ma scorrevole e mai pesante, grazie al quale ci troviamo a divorare una pagina dopo l’altra senza mai annoiarci.

Anche il titolo del romanzo, Bagliori di buio, è una perla: un ossimoro che nasconde un profondo e imprescindibile significato.

Luigi Fabi ha saputo creare una storia unica e ricca di suspense, che l’autore ci racconta con i toni e le parole di un vecchio amico che ci stia confidando un segreto.

Jhonny Craig è un personaggio ben caratterizzato, plasmato da sogni, abitudini e modi di fare. Ma anche i personaggi secondari dimostrano di essere stati disegnati con la stessa abilità.

Non mancano i colpi di scena e i momenti carichi di tensione che l’autore gestisce in modo magistrale, mantenendo costantemente viva l’attenzione del lettore che arriva a bramare di scoprire la chiave dei segreti della storia.

Bagliori di buio è un perfetto connubio tra horror e fantascienza che rimanda ai mostri lovecraftiani, con le loro coscienze dubbie e aspetti grotteschi, e ai viaggi magnifici in stile Jules Verne, carichi di misteri nascosti proprio sotto i nostri occhi.

È un’avventura matura e travolgente, perfetta per chi voglia assaporare un viaggio nell’oscurità, misterioso e ricco di suspense, in grado di lasciare alle sue spalle quell’amarezza tipica di chi è consapevole che non tutti i misteri possono essere risolti.

“Si gettò nel vuoto accantonando ogni pensiero, con la mente libera. Nessuna lacrima scivolò impietosita a bagnargli il volto, non vi fu nessuna parola urlata o sussurrata, ma solo un senso di profonda pace”

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