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“L’INFERNO È FEMMINA” DI ARIANNA PETRACIN – RECENSIONE

written by Ilaria Damiani Aprile 29, 2022
L'inferno è femmina - Petracin - Recensione

Classe 1990, Arianna Petracin si definisce un’eterna bambina. Ama gli animali, l’autunno e i dolci. È timida, ma quando prende confidenza si scioglie ed esce fuori il suo lato “rock”.

Nel 2022 ha pubblicato Sky. The Black Wolf, con Altromondo Editore.

L’Inferno è femmina è stato pubblicato nel 2021 con la Dark Abyss.

“Solo due giorni prima ero una semplice umana con un caratteraccio. E ora mi ritrovo a essere la principessa dell’Inferno, perché l’Inferno è divenuto femmina.
L’Inferno è femmina”

Rebecca è una liceale che sembra vivere la sua vita in modo del tutto normale tra scuola, amici e famiglia. Finché a diciotto anni scopre di essere stata adottata e a diciannove di essere figlia di un demone.
Suo padre è nientemeno che Belial: uno degli angeli caduti dal cielo insieme a Lucifero.
Rebecca è l’unica femmina di stirpe reale degli Inferi, dove verrà accompagnata dai suoi due fratelli.
Lì conoscerà i suoi poteri, abbraccerà una nuova vita e si imbatterà in Aidan, principe dell’Inferno e figlio di Lucifero. Verso di lui Becca avrà un’attrazione fatale fin dal primo sguardo; tra loro nascerà un legame più profondo di quello che avrebbero mai immaginato. E forse sarà proprio questo legame a salvare l’Inferno dalla ribellione che coinvolge angeli e demoni, ma anche lupi mannari e streghe.

“Ci ritroviamo nel giardino esterno, dietro al castello. Ci accoglie un immenso spiazzo verde circondato da alberi”

Non è l’Inferno che ricordiamo.

Arianna Petracin descrive un luogo incantevole, in cui non prevalgono fiamme e oscurità, ma castelli eleganti, fitte foreste e laghi. È un luogo che possiamo addirittura chiamare “casa”, che rievoca ampi palazzi barocchi e giardini rigogliosi.

“Casa”, infatti, è come Rebecca chiamerà gli Inferi, là dove conoscerà il suo passato, presente e futuro e dove imparerà a crescere.

Fin dalle prime pagine ci rendiamo conto che Becca è speciale, diversa dai suoi coetanei e amici.

È mossa dai suoi istinti, dalle sue sensazioni. In alcuni punti, sopratutto all’inizio della storia, le sue scelte ci possono apparire poco razionali o troppo impulsive, ma dopo pochi capitoli ne capiamo il motivo: è figlia di un demone. E questo spiega tutto.

L’autrice pone l’accento sulla potenza femminile.

Rebecca è determinata e forte, decisa a raggiungere i propri scopi; ed è così potente da saper tenere testa anche al temibile Lucifero.
Ci innamoriamo in fretta di Aidan, affascinante principe dell’Inferno, che giocherà un ruolo fondamentale nella storia e creerà un forte legame con Becca.

Ci affezioniamo subito anche ad altri personaggi, come Ben, Clark e Nash.

Anche se talvolta sono solo accennati, sono tutti ben caratterizzati, ognuno con i propri obiettivi e personalità. Essi creano una corolla attorno alla protagonista e la conducono, nel bene o nel male, a compiere scelte che la porteranno a crescere, sia come demone che come donna.
La storia è curata nei dettagli, le immagini dei personaggi e delle vicende ci appaiono nitide davanti agli occhi.

Nelle descrizioni, l’autrice ha scelto di usare una tavolozza di colori e immagini dark in cui prevalgono il rosso, il nero, il viola e l’oro. Una scelta adeguata alla trama: dà quel tocco gotico che proprio ci voleva.

Lo stile di scrittura è scorrevole, le vicende si susseguono senza perdersi in eventi frivoli o poco utili ai fini della trama.

La storia viene raccontata principalmente dal punto di vista di Rebecca che si alterna a quello di Aidan; compaiono, qua e là, anche i punti di vista di altri personaggi, ma solo secondariamente.

L’autrice ha scelto una narrazione in prima persona al tempo presente, che è perfetta per uno urban fantasy: ci fa immedesimare al meglio nel racconto e nel mondo che, a nostra insaputa, si nasconde sotto i nostri occhi.

Le frasi sono brevi, d’effetto, senza troppe punteggiature o periodi lunghi.

Il libro ha capitoli corti, perfetti per chi vuole ritagliarsi un momento di lettura nonostante gli impegni.

I titoli sono coerenti ai temi affrontati e una frase o citazione, più o meno celebre, è riportata all’inizio di ognuno. Scelta molto carina. Poetica.

“L’inferno è femmina” è una lettura fresca e scorrevole, piacevole per chi ha voglia di immergersi nelle ambientazioni tipiche dello urban fantasy, di cui possiede tutte le caratteristiche: angeli, demoni, lotte tra clan e palazzi gotici. E, perché no? Richiamare alla memoria Vampire Diaries, Lucifer e Shadowhunters di cui tutti noi, amanti dello urban, ci siamo innamorati e con cui Arianna Petracin sembra andare silenziosamente a braccetto.

“La mia vita cambia ancora. Chissà cosa riserverà il futuro per me…Per noi…ma sarà davvero questa la fine?”

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