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RITRATTO DI UNA FAMIGLIA “PARTICOLARE” – RECENSIONE A ETERNALS

written by Marianna Piras Novembre 11, 2021
Eternals - Recensione - Copertina

“Le famiglie felici si somigliano tutte, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”.

Appena terminata la proiezione di Eternals, ultima pellicola del MCU attualmente in sala, mi è tonata in mente questa frase, l’incipit di Anna Karenina di Lev Tolstoj.

Vi chiederete probabilmente cosa c’entri col film uno dei pilastri della letteratura mondiale, ma quello che va chiarito innanzitutto è che Eternals è la storia di una famiglia.

Il mio secondo pensiero è stato che il trailer ci aveva portato veramente e completamente fuori strada. Diciamo sempre che la Marvel fa trailer da “interpretare” ma, ad esempio, nel caso di Endgame avevamo intuito abbastanza bene come si sarebbe snodata la storia, magari non nei minimi dettagli, ma sul grosso c’eravamo. Stessa cosa, secondo me succederà per Spiderman – No way home, dove saremo più stupiti dal NON vedere Tobey Maguire ed Andrew Garfield che nel vederli effettivamente al cinema. Con Eternals è successo esattamente il contrario; nessuno si aspettava un film di questo genere. Mi concentrerò su dettagli più succosi (e spoilerosi) nella seconda parte di questa recensione, ma ci sono degli elementi che possono essere commentati senza timore di rovinare la visione del film.

Innanzitutto, Eternals è profondamente differente rispetto agli altri film del MCU; segna davvero un nuovo corso per modalità di svolgimento della trama, per il livello altissimo della regia e della fotografia, per il sapiente dosaggio delle scene più propriamente d’azione e per il nuovo modo di concepire un film corale. Il bassissimo ricorso alla CGI, e qui bisogna riconoscere l’estrema bravura di Chloe Zhao, permette di mostrare delle ambientazioni di un realismo straordinario che fanno venire voglia di fare un tour per ammirare gli splendidi paesaggi.

La mano della Zhao è ben visibile anche nel gestire questo grande cast, dando un buon peso a ogni personaggio, riuscendo ad approfondirlo e a dargli spessore, pur inserendolo in un contesto collettivo. Ci si affeziona a tutti questi Eterni, in missione sulla Terra con lo scopo di far progredire la razza umana e proteggerla dai Devianti.

Li abbiamo già conosciuti dalle pubblicità e dai trailer, ma possiamo dividerli in Eterni con abilità mentali – Ajak, Sersi, Sprite, Druig e Phastos – ed Eterni con abilità più fisiche e guerriere – Ikaris, Thena, Kingo, Makkari e Gilgamesh.

Ecco, andando oltre le prevedibili buonissime prove di Richard Madden e Angelina Jolie (che si guadagna il primo scrosciante applauso della proiezione a cui ho assistito), vorrei parlare di quelli che sono balzati immediatamente nella mia top-3 degli Eterni. Al terzo posto metto Druig, che ha il potere di controllare la mente, lacerato dalla difficoltà di non poter interferire nelle vicende umane e da non poter bloccare guerre e stragi che egli stesso considera delle aberrazioni.

Druig

Al secondo posto Makkari, la prima supereroina muta con il dono della supervelocità, la cui storia è gestita benissimo, il cui potere è elaborato e realizzato in modo eccelso ed è un piacere vedere che si usi il linguaggio dei segni per comunicare con lei.

Makkari

Infine, quella che secondo me è la vera star del film: Kingo. A parte il potere fighissimo di sparare energia cosmica dalle mani, che lui mette a mo’ di pistola come fanno i bambini, ma proprio la personalità dirompente, comica che si esplica in particolare nelle scene col il maggiordomo Karun, lo rendono per me il personaggio davvero indimenticabile del film.

Kingo

Ah, e Dane Whitman? Lui per ora non sa niente, come un qualunque “Gionsnò”.

Se vi aspettate un film prettamente action, un’americanata di pugni e armi cosmiche, siete fuori strada. Eternals è un film di rapporti umani, di legami profondi, di una famiglia seppur lievemente disfunzionale, narrato con una sapiente regia, che spazia tra ben pesati flashback storici e narrazione nel presente, e che apre molteplici scenari nel nuovo corso del MCU. Per me è promosso a pieni voti.

ATTENZIONE! Cliccando sul “SPOILER CONTENT” verrà visualizzata una sezione dell’articolo contenente spoiler. Se non avete ancora visto il film, saltatelo e ci rivediamo nel finale!

E chi se lo sarebbe mai immaginato che il vero fetente del gruppo fosse proprio Ikaris? Mesi e mesi di speculazioni e teorie sui Devianti, e poi il “villain” del film giocava in casa? Ebbene sì, come dicevo nella prima parte, il trailer ci aveva spediti fuori strada. Gli Eterni sono convinti di essere sulla Terra per salvarla dai Devianti e farla progredire, invece la loro missione segreta – nota solo ad Ajak in un primo momento, poi anche ad Ikaris – è quella di portare la Terra ad un livello di energia tale che consentirà la nascita, o meglio l’emersione di un nuovo celestiale. Attraverso questo fenomeno il pianeta sarà distrutto. Questo avviene con il Blip, che consente la ricomparsa dei Devianti e il raggiungimento di il livello di energia tale che Tiamut, il nuovo celestiale, emerga dalla Terra. Però c’è un problema molto serio, ovvero che gli Eterni, in settemila anni, si sono affezionati agli umani, si sono innamorati di alcuni umani, tengono alla loro vita, e per questo decidono di opporsi al loro creatore, Arishem. Veniamo a sapere anche che questa modalità è una prassi: gli eterni vengono spediti su un pianeta, lo “caricano” di energia, fanno emergere un nuovo celestiale, Arishem li richiama, cancella loro la memoria e li spedisce su un nuovo pianeta. I Devianti sono un pretesto perché si inneschi l’evoluzione e gli Eterni sono esseri sintetici privi dei ricordi. Solo Thena si “bugga”, il processo di cancellazione con lei fallisce e periodicamente impazzisce ricordando missioni passate dei quali gli altri non hanno coscienza. L’unico che intende rispettare la volontà di Arishem ad ogni costo è Ikaris, che non si mette scrupoli a uccidere Ajak e a tentare di uccidere altri Eterni che gli si contrappongono. Ognuno ha i suoi buoni motivi per salvare la terra e gli umani, primo fra tutti Phastos che, nel frattempo, ha un marito e un figlio, Sersi che fin da subito ha instaurato uno speciale legame empatico con gli abitanti della Terra, Kingo che è una star di Bollywood, Gilgamesh che si prende cura amorevolmente di Thena e della sua “pazzia”. Solo Sprite odia gli umani perché, essendo innamorata da millenni di Ikaris ed essendo lei l’eterna imprigionata nella forma di un’adolescente, le ricordano tutto ciò che non può avere. Ed è infatti lei che tradisce i suoi compagni e quasi uccide Sersi. Ovviamente l’emersione fallisce, la Terra e i suoi abitanti sono salvi. Ikaris, preso dai rimorsi vola vicino al Sole, come il mitologico Icaro, suicidandosi. Il film si chiude all’improvviso con Sersi e Dane che passeggiano, Dane che – per la prima volta – sa delle cose che vuole rivelare ad altri (povero Kit Harington, questa cosa del non sapere nulla se la porterà appresso per un bel po’), ma Sersi viene rapita da Arishem con Kingo e Druig.

Nelle due scene post credits vediamo innanzitutto la comparsa del principe ereditario di Titano, fratello di Thanos, cioè Eros, interpretato da Harry Stiles (secondo prevedibilissimo scrosciante applauso), che promette di aiutare gli Eterni a ritrovare i compagni scomparsi, scena ampiamente spoilerata da Vanity Fair, mentre nella seconda Dane Whitman si appresta a prendere in mano la spada d’ebano (era questo il segreto che voleva presumibilmente rivelare a Sersi), che lo porterà a vestire i panni del Cavaliere Nero, quando una voce lo blocca chiedendogli se è sicuro di ciò che sta per fare. Di chi sarà mai questa voce? E questo è lo SPOILER degli SPOILER: per conferma della stessa Chloe Zhao, la voce è di Mahershala Ali, ovvero colui che interpreterà Blade.

Eternals era, senza dubbio, il film che attendevo di più di questa prima parte della fase 4 del MCU, anche più di Spiderman, proprio perché mi aspettavo qualcosa che si distaccasse in modo netto da tutta la produzione precedente e che, almeno me lo auguro, imprimesse una svolta stilistica e narrativa a tutto ciò che avevamo visto finora, pur mantenendo i legami con le trame del passato e, in questo, posso dire che i Marvel Studios possono essere soddisfatti del risultato raggiunto.

Negli USA impazza la polemica per la scena del bacio gay, ma è una polemica fuori luogo perché è una scena davvero molto tenera e davvero molto coerente con ciò che viene raccontato.

Per me si tratta di una pellicola davvero straordinaria, tra le migliori realizzate dalla Marvel, quella svolta “d’autore” che Thor – The dark world non era riuscito a realizzare.

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