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“LA CODA DELLO SCORPIONE” DI MAURIZIO COMETTO – RECENSIONE

written by Arianna Giancola Luglio 12, 2021
La Coda dello Scorpione - Cometto - Recensione

Bentrovati amici di Universo Fantasy.

Oggi vi presentiamo in anteprima La Coda dello Scorpione, il terzo volume della pentalogia Il libro delle anime di Maurizio Cometto, edita da Delos Digital e disponibile da domani, 13 luglio 2021, in tutti gli store.

Vi ricordiamo che potete trovare le nostre recensioni ai primi due volumi della saga a questo link.

La sconfitta della Madama Gracchiante e della Muta hanno provocato dei grandi sconvolgimenti sia nel mondo dei Mnis che nella Città delle Anime.
Da una parte Valframés sta scomparendo, con grande terrore sia dei piccoli Mnis che degli ormai non più minacciosi Giassà, tormentati dal bisogno di riunirsi alle proprie parti di sé da cui sono lontani da troppo tempo.
Dall’altra, le anime brillanti devono fare i conti con numerosi problemi, tra cui la disattivazione delle Camere Rigenerati e la rivolta delle striscianti, che hanno approfittato del vuoto al vertice di potere per reclamare i propri diritti.
Michele, intanto, ha seguito l’Uomo Scintillante nel suo faticoso viaggio verso la Coda dello Scorpione, dove sperano di trovare le risposte alle loro domande, lasciando indietro Lucetta il cui ruolo, in questa strana storia, è ancora tutto da giocare.
In una corsa contro il tempo tra visioni, insegnamenti e scoperte di terribili verità, il ragazzo dovrà compiere il suo viaggio fino alla fine, mettendo da parte la nostalgia di casa e il desiderio profondo di tornare alla sua normalità.

In questo terzo capitolo della sua opera, Marizio Cometto entra finalmente nel pieno della storia, cominciando a ricomporre i pezzi del puzzle seminati con tanta cura nei due volumi precedenti.

È il momento della crescita e della comprensione. Il viaggio del giovane Michele, che aveva già perso i contorni della “semplice” avventura, diviene ora a tutti gli effetti il viaggio dell’eroe, un percorso difficile e faticoso alla scoperta di sconcertanti realtà sia sul mondo che lo circonda che su se stesso.
Il bambino che ha rubato i soldi al padre per comprarsi un aliante giocattolo è ormai cresciuto, consapevole che ci sia qualcosa di molto più importante dei propri desideri.
Il nostro protagonista assume così una tridimensionalità completa, una profondità di pensiero che era stata un po’ tralasciata, anche se non abbandonata, nel secondo volume – accorgimento più che necessario per “preparare la scena” a questo capitolo.

Questo è il momento clou, in cui il lettore passa da spettatore della storia al viverla attraverso gli occhi dei personaggi.
Lo stesso percorso di approfondimento è vissuto anche da altri, in modo particolare da Lucetta, che nello scorso volume era risultata più distante e, in qualche modo, aliena. Ora scopriamo parte della sua storia e comprendiamo meglio come la sua presenza sia essenziale alla riuscita del compito di Michele anche se, ipotizziamo, il suo ruolo all’interno della storia è ben lontano dall’essere compiuto.

Per quanto riguarda gli altri personaggi, una menzione d’onore va senz’altro riservata all’Uomo Scintillante e al Ministro: diametralmente opposti per intenti, la loro evoluzione è impressionante. O, forse, evoluzione è il termine che si può utilizzare per l’Uomo Scintillante. Un po’ guardia del corpo e un po’ mentore, questa figura è costretta dalla situazione a riconsiderare la propria intera esistenza alla luce delle scoperte fatte in compagnia del ragazzo fino a trasformarsi – letteralmente – in qualcuno di completamente diverso.

Ma se per l’Uomo Scintillante la trasformazione era già cominciata nel secondo volume, per il Ministro un termine più adatto potrebbe essere rivelazione.
Con il procedere del racconto, infatti, finalmente questo personaggio mostra il suo vero volto, sinora nascosto sotto una patina di luci brillanti e finta correttezza.
La freddezza, la mancanza di scrupoli e l’ossessione per il potere sono gli elementi che lo caratterizzano come “il cattivo perfetto”, anche se qualcosa ci suggerisce che potrebbe esserci ancora molto altro, dietro.

Le ambientazioni di questo terzo volume rispecchiano le tematiche trattate.
Lo “spensierato” mondo dei Mnis sta scomparendo inghiottito dal nulla (anche a voi ricorda qualcosa?); le luci delle anime brillanti si affievoliscono sempre di più, Michele affronta una sorta di deserto aspro e difficile, brullo e spazzato dal vento, l’oscurità sta calando su ogni cosa… ogni cosa trasmette un senso di soffocamento e di urgenza, che spingono il lettore a precipitarsi nella lettura con una foga incessante.
Sì, l’oscurità avanza, ma è solo una faccia della medaglia ed è tanto più profonda quando manca tanto poco all’alba.

Di nuovo, Maurizio Cometto ci lascia a dir poco strabiliati.
Adattandosi alla situazione, lo stile della narrazione cambia ancora una volta in modo drastico. Il ritmo, la trattazione e persino la scelta dei termini suonano in modo sorprendentemente nuovo, come se in ogni volume scoprissimo un autore diverso.
Ci troviamo di fronte a una sorta di scrittura camaleontica, estremamente matura, che rende impossibile annoiarsi o prevedere le evoluzioni future e, soprattutto, in grado di adattarsi a qualunque piega della storia esaltandola al massimo.

Se avevate ancora dei dubbi su questa saga, vi consigliamo sinceramente di metterli da parte, perché si tratta di un’opera che potrà essere apprezzata anche dai più scettici, giovani o maturi che siano.
E, nel frattempo, aspettiamo con ansia l’uscita degli ultimi due volumi, la cui pubblicazione è prevista per il 2021.

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