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“ORDITO DI RACCONTI SCONNESSI” DI MAURIZIO MALTESE – RECENSIONE

written by Ilaria Damiani Settembre 5, 2022
Ordito - Maltese - Copertina

Maurizio Maltese, classe 1986, è un Dottore Magistrale in Informatica Umanistica. Ama, e ha sempre amato, le storie, le narrazioni e la creatività. La sua passione per l’arte abbraccia sia mezzi multimediali che tradizionali: parole, musica, sogni, immagini.

Nel novembre 2021 autopubblica Ordito di racconti sconnessi. Altri suoi lavori, come Rain of Pain (2020) e Versilia Blues (2022) sono reperibili su Amazon sia in formato cartaceo che in ebook.

I libri si vendevano, che poi effettivamente si leggessero è tutto da dimostrare”

Ordito di racconti sconnessi apre il sipario con una prefazione, scritta dallo stesso autore, in cui si mostra sincero ai nostri occhi, raccontandoci come è nata l’idea di questa raccolta di racconti.

Segue un piccolo compendio in cui, per ogni storia che andremo a leggere nei capitoli successivi, ne definisce l’origine e la sua ispirazione.

Con onestà, Maltese ci mostra cosa ha scatenato la sua fantasia, trascinandolo davanti a un monitor a scrivere. Questa scelta è singolare, molto apprezzata e originale: sembra annullare la distanza tra lettore e scrittore, che così si presenta quasi come un vecchio amico.

La copertina, magnifica illustrazione di Alberto Mugnai, rende perfettamente l’idea di ciò che incontreremo nel libro: personaggi che si incastrano tra mondi del presente, del passato e del futuro.

Ci imbattiamo in racconti di vita, di morte e di destini che si intrecciano. L’autore esplora la psicologia e la complessità della mente umana con personaggi vividi che, sebbene in poche righe, riesce a caratterizzare bene. È facile entrare in empatia con loro e comprendere le loro scelte.

“C’era ancora gente decente in giro, persone gentili. Non ne vedevo da un sacco”

Ogni racconto ha la particolarità di racchiudere un determinato stile di scrittura: alcuni sono ambientati nel presente, altri nel passato; alcuni sono descritti in prima persona, altri in terza. Troviamo perfino narrazioni sotto forma di dialoghi o monologhi.

È una perfetta fusione di stili che si adattano al tema della raccolta.

Il linguaggio è ricercato, dolce quando è necessario ma anche freddo in momenti bui e angoscianti.

La bellezza di Ordito di racconti sconnessi sta nel fatto che le storie, apparentemente, non sono correlate tra loro; sembrano, appunto, un “ordito” di narrazioni scomposte.

Eppure, in realtà, ogni lettore è libero di trovare i propri personali collegamenti, ciò che percepisce come proprio e che rivede in piccola parte in ogni altro racconto.

“Nella vita reale il piccolo fiammiferaio che si realizza, crea qualcosa di grande che gli valga il successo, riconoscimento e denaro, quello lì non esiste. Mai”

L’ambientazione varia in base alla storia: un regno medievale, una città futuristica, uno scantinato buio. Alcune sono ambientate in estate, eppure per certi versi sono cupe, ricche dell’ansia trasportata da ciò che si nasconde nell’ombra. Maurizio Maltese ha dato vita a racconti che mostrano afflizione e malinconia causata dall’idea di ciò che è passato e ciò che accadrà nel futuro: un quadro immaginario, dipinto con pennellate amare e colori grezzi, verso cui l’uomo sta lentamente andando incontro.

“Non serve un robot per fare uno schiavo. Noi umani sappiamo fare schiavi di noi stessi anche senza ferraglia”

Ordito di racconti sconnessi è un’arena di storie che esplorano la psiche umana, la vita e la morte in modo freddo e calcolatore, a tratti sconvolgente.

Ricorda storie dal gusto afflitto e tormentato, come 1984 di George Orwell, o i racconti brevi protagonisti della serie tv Black Mirror (Netflix).

Sono storie che lasciano punti di domanda, si interrogano sulla natura e sulla psicologia dell’uomo. Ma, soprattutto, pongono un quesito fondamentale: è davvero questo il mondo in cui vorremo vivere?

Si tratta di un’opera sicuramente particolare, che crediamo sarà particolarmente apprezzata dai lettori forti e da tutti coloro che cercano qualcosa di diverso dal solito, in grado di fare riflettere.

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