Home Recensioni “DALLE TENEBRE” DI MIRIAM PALOMBI – RECENSIONE

“DALLE TENEBRE” DI MIRIAM PALOMBI – RECENSIONE

written by Ilaria Damiani Giugno 20, 2022
Dalle Tenebre - Palombi - Copertina

Miriam Palombi nasce a Milano nel 1972.

È ceramista e scrittrice di storie thriller, horror e dark fantasy.

È membro della Horror Writers Society e tra i fondatori del blog Horror Cultura. Socia dell’Associazione culturale “La Nuova Carne” e curatrice della collana horror della Dark Zone Edizioni, da sempre conduce progetti per la divulgazione della cultura horror, anche tramite diverse pubblicazioni edite da Watson Edizioni e Dark Zone.

Tra le sue opere ricordiamo il racconto Miseri Resti Sepolti (incluso nell’antologia “SPLATTER presenta B.I.H.F.F” – Best Italian Horror Flash Fiction) e Le Cronache del Guerriero (ST-Books, GDS edizioni).
Nel 2016 pubblica L’Archivio degli Dei (DZ Edizioni – finalista al Premio Letterario Residenze Gregoriane 2018 e menzione d’onore al Premio Holmes Awards); il racconto Sangue Cattivo (incluso nell’antologia horror Strisciano sull’asfalto ed edito da Carmignani Editrice) e Piccoli Passi nel Buio (DZ Edizioni).

Nel 2018 esce con Miseri Resti Sepolti (DZ Edizioni) e, nel 2019, con Le Ossa dei Morti (DZ Edizioni) e Il Pentacolo. Legacy of Darkness. La saga (DZ edizioni).

“Era giunto il momento. Avrebbe dato origine a una legione oscura, scheletri che avrebbero marciato implacabili su suolo terreno”

Miariam Palombi dà vita a un mondo gotico e oscuro.

Dalle tenebre, edito dalla Myth Press nella collana Arcadia Digital, è una raccolta di racconti horror dalle sfumature dark, dove le paure più recondite si fanno strada tra le pagine.

Ci sono storie di sangue, mostri grotteschi, fantasmi e burattini, adatte a chi voglia varcare le porte dell’occulto.

L’illustrazione di copertina è perfetta: soltanto osservando l’immagine riusciamo già ad assaporare alla perfezione lo stato d’animo che suscita la lettura del libro.

L’illustratrice Diana Mercolini è stata in grado di trasmettere ciò che troviamo tra le pagine: mostri e oscurità incalzano alle nostre spalle e, lentamente, ci inghiottono.

Con una breve prefazione, Miriam Palombi ci dà il benvenuto. Da vera maestra dell’horror, ci porta indietro, alle origini di questo genere letterario, raccontandoci esempi di autori che, a partire dal ‘700, hanno dato vita ai capisaldi delle storie che sono state tramandate fino a oggi.

Seguono ventuno racconti, ognuno diverso dall’altro, che spaziano in un ventaglio di ambientazioni tipiche del genere.

Con terrore veniamo trascinati in caverne sotterranee e case abbandonate; assistiamo alla preparazione di marionette, a spettacoli da circo e siamo spettatori di morti violente.

“Ora ne aveva la certezza, c’era qualcosa… Dopo. Qualcosa capace di resistere alla polvere e alla cenere. Qualcosa capace di abbandonare questa dimensione per trasmigrare in un’altra, senza però mai dileguarsi del tutto”.

Alcune storie di questa antologia erano già conosciute, per la partecipazione a concorsi o per l’inserimento in altre raccolte, ma la maggior parte ha un sapore tutto nuovo.

Miriam Palombi ci mostra personaggi, più o meno vividi e più o meno caratterizzati, inserendoli in vicende cupe e creando storie dal gusto amaro.

Molte lasciano con il fiato sospeso, con un finale aperto disseminato di dubbi su ciò che sia realmente accaduto o che potrà accadere in futuro.

Questo è senz’altro un punto a favore dell’autrice. Uno dei pilastri dell’horror, infatti, è l’angoscia che si prova leggendone le vicende, l’ansia febbrile che ci porta a divorare le pagine finché raggiungiamo la fine. L’autrice racchiude questo elemento in molti racconti e ci lascia con punti di domanda perfettamente adeguati al genere.

Ogni storia è breve, molti personaggi sono accennati e non sempre riusciamo a immedesimarci completamente nel loro modo di pensare. I colpi di scena non sono frequenti, ma anche in questi casi la lettura risulta piacevole e scorrevole; gli eventi si susseguono uno dopo l’altro spingendoci a divorare pagina dopo pagina.

Nell’insieme, lo stile di scrittura è semplice, ma d’effetto.

L’uso del lessico è adeguato; i periodi non sono troppo lunghi ma sono ricchi di dettagli che fanno da collante agli eventi, spingendo il lettore a immedesimarsi meglio nella storia e nell’ambientazione: un altro punto fondamentale nell’horror.
I racconti sono brevi, adatti a chi voglia partire per un viaggio rapido ma intenso nel mondo delle tenebre.

Non sono storie che ci impediscono di dormire la notte, ma tutte hanno una caratteristica in comune: l’angoscia. Portano con sé una paura ancestrale per ciò che giace nel buio, dove la mente umana non può entrare.

Dalle tenebre è un carosello di storie che ci ricordano i must del genere horror: racconti gotici, storici, splatter.

Riviviamo atmosfere buie, momenti da brivido che rievocano scene cult di film e libri che l’horror ci ha regalato fin dai suoi albori.

Questi racconti sono perfetti da regalare o regalarsi nelle sere d’inverno, quando fuori fa freddo e l’oscurità arriva, buia e gelida.

Come la notte.

Come le tenebre.

“L’oscurità è il luogo dove gli incubi si rifugiano al nostro risveglio”

Ti potrebbero piacere

Rispondi