Home Recensioni “LA FAME NELLA FORESTA” – RECENSIONE DEL RACCONTO LUNGO DI DEBORA PARISI

“LA FAME NELLA FORESTA” – RECENSIONE DEL RACCONTO LUNGO DI DEBORA PARISI

written by Linda Talato Gennaio 24, 2022
La fame nella foresta - Parisi - Copertina

Debora Parisi è una studentessa universitaria con una vita editoriale molto attiva. Gestisce i blog El Micio Racconto, L’antro del Drago e un canale YouTube con lo stesso nome oltre, naturalmente, alle sue pagine social. Ha pubblicato i suoi racconti in diverse antologie, tra cui Il Caso Basilisco, Fuga da Malaperla e Il Gatto Nero (NPS Edizioni, Antologia Bestie d’Italia volume due e tre, Streghe d’Italia).

Insomma, la ragazza promette bene e con il suo La Fame nella Foresta, pubblicato il 18 gennaio da Delos Digital nella collana Horror Story, ancora di più.

Siamo in Finlandia, nel 1941. Un gruppo di soldati sovietici rimane bloccato tra le montagne finlandesi. La fame, il freddo e la lontananza da casa e dagli affetti di una vita rende normali uomini delle bestie che arriveranno a cibarsi dei loro simili, senza neppure prendersi la briga di aspettare che siano prima cadaveri. Manipolati inconsciamente dal Diavolo della Foresta, pagina dopo pagina, il protagonista e i suoi commilitoni scenderanno sempre più giù, negli inferi dell’animo umano.

Quando abbiamo detto a Debora Parisi che avremo recensito il suo romanzo, lei ha messo subito le mani avanti. “Sapete, alcune scene forse sono un po’ forti… Spero che vi piacerà, ma se così non fosse, ditelo pure, anzi: sono pronta ad accogliere i suggerimenti”.

Quindi eccoci qui per dirle cosa ne pensiamo.

La fame della foresta è indubbiamente un horror, anche se le tinte della narrazione vanno dal fantasy storico al noir. L’ambientazione ha qualcosa di inquietante e lugubre, ma allo stesso tempo attraente, tipico delle storie di vampiri.
Ma non i vampiri “fashion”. Quelli proprio cattivi.

La scrittura di Debora è scorrevole ma non banale, curata ma non autoreferenziale. All’autrice non interessa far sfoggio delle sue abilità nella scrittura – che comunque emergono chiare, dal testo – ma raccontarci una storia.

In realtà, le scene un po’ “crude” di cui lei stessa parlava sono molto ben dosate e calibrate con il ritmo della narrazione, pertanto il lettore più che disgusto proverà coinvolgimento. Coinvolgimento per la situazione devastante in cui questi soldati si ritrovano, costretti a sopravvivere a tutti i costi, fino ad abbruttirsi talmente da compiere atti che destabilizzano le loro coscienze, rendendoli preda di un malvagio spirito che prende tante forme e che si nutre delle energie vitali presenti nella foresta.

La cover è decisamente d’effetto ma riesce a non risultare grottesca, come invece talvolta accade per questo genere; anche stavolta, quindi,  la Delos Digital si riconferma molto abile nella scelta delle immagini di copertina.

Unica pecca, se così si può chiamare, è la lunghezza, nel senso che, una volta arrivati alla fine della lettura, la sensazione è che la storia sia finita troppo in fretta e se ne vorrebbe ancora.

Per concludere, siamo certi che questo racconto possa essere davvero apprezzato dagli amanti delle storie ad alta tensione, soprattutto da quelli più maturi. Si tratta infatti di un testo che va letto con molta attenzione, in quanto gli eventi si evolvono in fretta e – più di qualche volta – chi scrive è dovuto tornare indietro nella lettura, per assicurarsi di non aver perso alcun dettaglio. Vista la lunghezza non eccessiva, può rientrare comunque tra le letture serali, ma attenti a non rimanere svegli tutta la notte a fissare il soffitto, poi…

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