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“ALEXANDER – LE SQUADRE DELLA MORTE” DI IVAN ROCCA – RECENSIONE

written by Arianna Giancola Settembre 28, 2021
Le squadre della morte - Ivan Rocca - Copertina

Bentrovati amici del fantasy,
oggi vogliamo presentarvi Le Squadre della Morte, il primo volume della saga Alexander di Ivan Rocca.

L’opera è un classico sword & sorcery e il secondo volume, I Cavalieri di Luxar è già disponibile.

Ivan Rocca, classe 1983, nasce a Maserà di Padova dove vive per diversi anni. A seguito di qualche problema scolastico, decide di abbandonare e trova lavoro come operaio in una fabbrica. Tuttavia, Ivan non è soddisfatto né di se stesso, né della propria vita e decide quindi di rivoluzionarla. Conquista il diploma grazie alle scuole serali e continua a lavorare fino a quando non si trasferisce in Inghilterra. Qui ricomincia la gavetta, ma un po’ di fortuna e le sue qualità gli permettono ben presto di salire di livello. A questo punto inizia a credere di poter realizzare un altro dei suoi sogni: pubblicare un libro. A brevissima distanza l’uno dall’altro, sforna quindi Racconti da leggere sotto i raggi della Luna e i due primi volumi della saga di Alexander: Le Squadre della Morte e I Cavalieri di Luxar.

Il giovane Alexander è un suddito del Regno del Male, patria di orchi e demoni e governato da un’entità semi-divina chiamata Cuore del Male.
Dopo molti anni di esistenza quasi letargica, però, sembra che qualcosa si muova nel regno e il Consigliere Govan raduna un gruppo di abili guerrieri e incantatori che formeranno la diciannovesima Squadra della Morte. Tra di loro c’è anche Alexander. Gli incarichi che verranno loro affidati porteranno i membri della squadra a meno di un passo dalla morte, ma anche a scoprire trame e segreti che potrebbero cambiare il destino del mondo.

Ivan Rocca tratteggia un mondo cupo, violento, in cui vigono le regole della forza e del potere. La visione del mondo è filtrata attraverso gli occhi dell’oscurità che tenta di inglobare tutto nelle sue spire.

Le ambientazioni sono costruite in modo superbo, dal Palazzo del Male ai teatri delle missioni; anche se, forse, questi ultimi risentono un po’ troppo dell’influenza dei gdr, presentandosi come dei veri e propri dungeon (e ne sono un ottimo esempio i Sotterranei di Bansistor).

Per quanto riguarda la divisione geo-politica, invece, la struttura dei vari regni e domini risulta molto ben congegnata, creando un perfetto equilibrio fra antiche faide e puro interesse.

Anche i personaggi sono ben costruiti.
Di base, ognuna delle personalità è ben caratterizzata, definita da pochi ma salienti tratti nella sua interezza. Nonostante questo, però, non si scende mai a fondo nella psiche dei protagonisti e lo sguardo del lettore rimane limitato alle azioni e ai pensieri espliciti.

Mentre questo può essere un punto di forza per alcuni di loro, come l’inquietante Govan o l’affascinante Altana – per i quali il mistero è uno degli elementi caratteristici – lo stesso non vale per gli altri.

Uno sguardo più approfondito su Izimar, ad esempio, avrebbe contribuito non poco a far letteralmente vivere il suo rapporto con l’allievo. E nel caso di Alexander non solo a far comprendere meglio le sue scelte, ma a condividere con il lettore il suo stato emotivo e la sua visione della realtà.

Uno degli elementi, invece, che abbiamo particolarmente apprezzato in questo romanzo è la visione “alternativa” di giusto e ingiusto, di bene e male.

Abituati al concetto che l’eroe sia in qualche modo sempre legato alla luce, Alexander, con la sua appartenenza al male pur senza essere malvagio, risulta originale, diverso e affascinante.

Il male, nel suo senso più ampio, è la normalità dell’esistenza e la giustizia, incarnata dai Cavalieri di Luxar, risalta per contrasto, divenendo quasi ridicola e pretenziosa.

Insomma, Le Squadre della Morte è un buon libro.

Lo stile narrativo è eccezionalmente avvincente e fluido, per essere un’opera di esordio. Ritmo e colpi di scena si susseguono con un andamento valido ed enigmi, misteri e domande irrisolte vengono sparsi a piene mani nelle pagine del volume.

Non guasta neanche il fatto che, in molti casi, l’intelligenza prevalga sulla forza bruta.

Ci sono, certo, delle ingenuità, qualche ridondanza di troppo, qualche momento e qualche evento che si sarebbero potuto sfruttare meglio, ma si tratta di sfumature dovute, probabilmente, all’inesperienza.

Iniziamo quindi subito la lettura del secondo volume, certi che le piccole pecche vi troveranno redenzione.
Nel frattempo, consigliamo la lettura di Alexander – Le Squadre della Morte a tutti gli amanti dello sword & sorcery alla ricerca di qualcosa di nuovo.

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