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LA CREATURA DELLA FORESTA

written by Redazione Giugno 29, 2020
La creatura della foresta copertina

Aveva i capelli dorati come un chicco di grano. Le ali diafane erano fragili come quelle di una libellula e i minuscoli occhi brillavano, rosa pallido come le peonie della nonna. Era ricoperta di rugiada e stava in un palmo di mano.

Nell’angolo più riparato del giardino, rannicchiata su una foglia d’alloro: ecco dove l’aveva trovata Giorgio, mentre stava giocando con Poldo, il suo fedele compagno a quattro zampe. L’aveva raccolta con delicatezza, con i grandi occhi verdi spalancati per la meraviglia. E ora era lì, piccola e delicata, che lo guardava senza paura. Una vera Creatura della Foresta. Una fatina.

Il bambino le fece una goffa riverenza e lei rispose con una giravolta. Alcuni anni prima, nonna Camilla gli aveva raccontato che le Creature della Foresta si mostravano solo in casi eccezionali; potevano percepire i sentimenti più profondi e accorrere in aiuto per dare conforto. Solo chi sapeva cercare senza avidità aveva la possibilità di vederle e ricevere il loro magico tocco di vita.

Forse è per questo che è venuta da me, pensò Giorgio. La nonna ci ha lasciati solo due giorni fa. Il suo cuoricino tremò al ricordo del suo viso pieno di rughe ma sempre sorridente, della torta di mele che gli preparava ogni compleanno e del modo in cui lo considerava un piccolo adulto, scegliendo la via del dialogo piuttosto che le urla stridule – com’era solita fare la mamma.

Come avrebbe fatto adesso senza la nonna? Senza il suo occhiolino complice, le sue leggende e i suoi dolci rimedi per la tosse? Si sentì a un tratto più pesante, come se fosse sempre stata nonna Camilla a farlo sentire leggero e spensierato e ora fosse costretto a mettere per la prima volta i piedi per terra.

Fu in quel momento di buio, nell’esatto istante in cui il temporale che era scoppiato nella sua anima diventava tempesta, che la fatina attirò la sua attenzione. Con le minuscole braccia, gli fece segno di avvicinarsi, così Giorgio accostò il viso al palmo della mano.

La piccola creatura fece qualche passo verso di lui; le ali sfarfallarono veloci, il petalo che aveva per vestito cambiò colore – da arancione a viola – e i suoi occhi rosa si fissarono intensamente in quelli verdi del bambino. Una voce chiara come un raggio di luna attraversò la mente di Giorgio.

«La fine è solo un nuovo inizio. La nonna è qui, sempre intorno a te. Se cercherai il suo consiglio, lo troverai sempre nel tuo cuore

E poi accadde qualcosa d’inaspettato. L’aria fu attraversata da una lieve brezza che portò alle narici del bambino un profumo di pesche e pane fatto in casa, l’odore familiare della nonna, mentre la sua risata roca e calda gli sfiorava l’orecchio. Giorgio sorrise e si sentì di nuovo leggero e spensierato.

La nonna era ancora lì, e per lui ci sarebbe sempre stata.

Racconto scritto per Associazione Culturale Universo Fantasy da Carlotta Leto, del CSU – Collettivo Scrittori Uniti.
Immagine realizzata da I Ritratti di Alessandra.

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