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GLI SPIRITI DELLA MONTAGNA SACRA – AETNA

Ninfa Aetna

«Sono molte le storie raccontate sull’origine del vulcano, alcune forse più vere di altre», l’uomo grassoccio, sulla sessantina, fa una lunga pausa, soffermandosi per qualche secondo sui volti annoiati dei propri studenti. «Per esempio, nei primi del Novecento alcuni di questi racconti vennero trasformati in storie per bambini nel libro “Fiabe della Montagna”, in cui l’autrice apportò dei cambiamenti ai miti originali, adattandoli a un diverso genere letterario», prosegue lui camminando avanti e indietro nel silenzio dell’aula universitaria e indicando agli allievi uno dei libri poggiati sulla cattedra. L’unica a prestargli veramente attenzione sembra essere una ragazza dai folti e lunghi riccioli rossi, un volto familiare seduto in fondo alla stanza. «Il nostro compito è quello di studiare l’evoluzione del mito e ricostruirne l’origine a partire dai testi», continua lui, chiedendosi se la sconosciuta dai grandi occhi azzurri sia qualche amica di sua figlia di cui lui non ricorda il nome. «Professore, ritiene sia possibile che i personaggi stessi cambino a seconda delle credenze di chi li circonda?» La ragazza parla a bassa voce, ma il suo intervento genera qualche attimo di chiacchiericcio divertito tra i colleghi. I ragazzi la stanno additando come una svitata e parlottando tra loro la prendono in giro, ma c’è qualcosa di strano nel tono della giovane, una preoccupazione che attira l’attenzione del docente. Per un attimo il professore e la studentessa si fissano intensamente e quando gli occhi dei lei sembrano brillare, l’uomo distoglie lo sguardo, assalito da improvvise vertigini. Costretto ad appoggiarsi alla cattedra per non cadere, si ritrova rapidamente circondato dagli allievi preoccupati. Eccetto la misteriosa studentessa, dileguatasi approfittando della confusione.

Che l’uomo possa averla riconosciuta? È stata incauta. Non sarebbe dovuta venire qui, ma non ha saputo resistere. La voce del professor Patti, la passione con cui racconta la sua storia, riesce a farla sentire meno sola. Correndo fuori dal monastero dei benedettini, la ragazza dai capelli del colore di fiamme guizzanti tiene lo sguardo basso, allontanandosi in fretta. Una Orestiade non dovrebbe avere paura dei mortali, ma ricorda bene cosa accadde alle sue sorelle duemila anni fa. Ha conosciuto l’odio degli uomini, la paura verso ciò che non capiscono e il timore nei confronti degli stranieri. Avrà anche dormito il sonno millenario degli dei, ma non ha dimenticato il dolore e la sofferenza e per questo deve allontanarsi dall’unica persona che potrebbe rivelare la sua identità.

Alla fine gli studenti escono dall’aula alla spicciolata e una volta rimasto solo, il professore si siede in cattedra, aprendo “Fiabe della Montagna”. L’uomo sfoglia febbrilmente le pagine del volume, scritto e illustrato da sua nonna, fino a trovare la fiaba della ninfa Aetna; si sofferma a lungo sul disegno della ragazza dai lunghi capelli come fuoco che accompagna il testo. Un’immagine che gli è familiare fin da quando era piccolo e ancora credeva nelle fiabe.

Racconto scritto per Associazione Culturale Universo Fantasy da Francesco Lodato.
Immagine realizzata da The Black Rabbit Art.

GLI SPIRITI DELLA MONTAGNA SACRA – AETNA was last modified: Giugno 25th, 2020 by Redazione
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