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PALERMO COMIC CONVENTION 2021 – UNA FIERA FATTA DI PERSONE

written by Redazione Dicembre 17, 2021
Palermo comics convention 2021 - copertina

Persone.
Una fiera del fumetto è fatta principalmente di persone. Dei loro volti, delle loro voci, delle loro idee che si mescolano in un caleidoscopico calderone di suoni e immagini.

Nessun evento può vivere senza coloro che lo popolano e questa edizione 2021 del PCC – Palermo Comic Convention ne è stata la prova. Oltre i molti problemi di un evento che rappresenta un nuovo inizio (con il lockdown come punto zero), bisogna dire che la risposta della città, a dispetto del pericolo dei contagi e del maltempo che ha flagellato Palermo, è stata molto positiva.

Pur non potendo quantificare le presenze, possiamo comunque dire di essere rimasti colpiti (positivamente) dall’espressione sul volto dei presenti e dalla instancabile voglia di fare dei commercianti, dei ragazzi alle aree gioco e, soprattutto, degli avventori.

Sono stati loro (come sempre) l’anima sorridente della manifestazione. Non gli ospiti, le case editrici o i negozianti, ma i nerd accalcati davanti agli stand, pronti a fare lunghe file sotto la pioggia (dovute alla necessità di controllare i green pass) per entrare nei padiglioni.

Svoltasi nella nuova location dei “Cantieri Culturali alla Zisa” (la precedente sede è stata trasformata nel principale Hub Vaccinale della città), la manifestazione si è trovata obbligata a coesistere con le altre realtà che normalmente abitano i padiglioni della struttura (Accademia di Belle Arti, Centro Sperimentale di Cinematografia, Istituti di lingua straniera e molte altre), cercando di ricavare un proprio spazio.

Questo ha inevitabilmente portato alla frammentazione del PCC in piccole realtà tra loro poco interconnesse, una serie di spazi semi autonomi e pressoché indipendenti, che non hanno saputo contribuire a creare una manifestazione organica e coesa. Bolle di realtà separate da fiumi di pioggia battente e forte vento, capaci di scoraggiare giovani e meno giovani a passare da uno luogo chiuso a un altro.

Inevitabilmente, questo ha portato gli appassionati di fumetti a restare nel padiglione dedicato ai comics, quelli in cerca di gadget a fare altrettanto, così come gli appassionati di giochi o i cosplayer, obbligati a rinunciare agli enormi e inutilizzabili spazi esterni.

Questo ha indubbiamente penalizzato alcuni settori (spettacoli sul palco in primis), rendendo difficile gestire concerti, esibizioni K-pop, gare cosplay e duelli con spade laser nello spazio di un piccolo cinema d’essai.

Bisogna dire che la manifestazione (così come i suoi organizzatori), sono andati incontro a imprevisti logistici e climatici non indifferenti e questo rende difficile valutare la riuscita o meno di un evento che ha dovuto affrontare quattro giorni di freddo intenso, piogge incessanti, vento costante e perfino una burrasca.

Per quanto si potesse ipotizzare, visto il periodo dell’anno, la presenza di condizioni metereologiche avverse, era impossibile prevedere la situazione verificatasi in una città come Palermo, di base strutturalmente impreparata alle piogge torrenziali.

Questo non per cercare di fornire una giustificazione, ma per spiegare come alcuni dei problemi di questa fiera siano dipesi da contingenze veramente imprevedibili.

Abbiamo ascoltato pareri carichi di delusione da parte di alcuni utenti ma, come accennato all’inizio dell’articolo, la maggior parte delle voci erano invece accompagnate da ampi sorrisi, da pacche sulle spalle, segni di saluto e perfino occasionali abbracci.

Al di là della riuscita o meno della manifestazione, andando oltre le difficoltà evidenti, il PCC è stato un evento di ripartenza, un banco di prova per la nuova realtà di convivenza con il virus e gli errori commessi (così come le buone idee) hanno tutto il tempo per essere analizzati e corretti, perché la cosa importante resta apprezzare lo sforzo logistico e organizzativo compiuto dallo staff di Alessio Riolo, dalle associazioni, i negozianti e tutte le realtà coinvolte nella costruzione di un evento che è riuscito a portare fuori dalle loro case, lontani dagli schermi dei pc, centinaia di appassionati, restituendoci il piacere della condivisione e dello stare insieme.

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