Home Approfondimenti IL FANTASTICO NELLA LETTERATURA PER RAGAZZI – LUCI E OMBRE DI 10 SERIE DI SUCCESSO – RECENSIONE

IL FANTASTICO NELLA LETTERATURA PER RAGAZZI – LUCI E OMBRE DI 10 SERIE DI SUCCESSO – RECENSIONE

written by Arianna Giancola Maggio 21, 2021
Antologia del Fantastico - copertina

Amanti del fantasy, bentrovati!

Oggi ci lanciamo in una recensione un po’ diversa dal solito, perché non vi parleremo di un romanzo ma di una raccolta antologica di saggi: Il Fantastico nella Letteratura per ragazzi – Luci e ombre di 10 serie di successo.
La raccolta, pubblicata da Runa Editrice nel 2016, incorpora dieci saggi, dedicati ad altrettante famose saghe letterarie degli ultimi anni da dieci autori esperti, la maggior parte dei quali legata alla testata online FantasyMagazine.

L’edizione è curata da Marina Lenti, autrice di uno dei saggi, e la prefazione è di Emanuele Manco, che di FantasyMagazine è il curatore.

Recensire una raccolta di saggi è una sfida complessa.
Non ci sono trame, ambientazioni o personaggi di cui parlare. Si tratta di riflettere su chiavi interpretative e valutazioni che spesso sono frutto di visioni e gusti personali, maturati nel corso non solo della lettura – anche critica – di un’opera complessa come può essere una saga, ma anche di approfondimenti che, talvolta, richiedono anni di studio.
La prova, poi, è resa anche più ardua nel momento in cui gli argomenti trattati vadano a toccare corde sensibili, valutazioni legate a testi che, magari, fanno parte non solo della nostra biblioteca ma che, spesso, ci sono entrati nel cuore.

Di questo è un buon esempio il primo saggio della raccolta: L’ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte, scritto da Silvana De Mari come riflessione sulla saga di Harry Potter.

Autrice affermata dell’eptalogia “L’Ultimo Elfo”, pubblica numerosi romanzi e saggi, prima con l’editore Salani e poi con Fanucci ed è considerata l’autore italiano più venduto all’estero dopo Camilleri.

Nel suo breve saggio, la De Mari legge la saga della Rowling in chiave cristiana, sottolineando che, sebbene in nessuna parte dei sette libri venga esplicitato, i capisaldi legati alla trama siano gli stessi alla base del Cristianesimo.

La religione cristiana è presente nella frase continuamente ripetuta e sottolineata dell’amore come supremo “potere”, del supremo valore del sacrificio e del suo potere di salvazione.
È presente nell’affermare il valore della vita, la uguale dignità delle creature umane, che abbiano o non abbiano capacità magiche, l’onestà, la lealtà, il non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.

Questa chiave di lettura risulta particolarmente stuzzicante, specie quando si riflette sull’accoglienza riservata alla saga da alcune frange più estremiste della religione.
In ogni caso, gli spunti di riflessione sono innumerevoli e interessanti e, talvolta, persino sconvolgenti.
Come detto in precedenza, infatti, la stesura di un saggio dedicato a una saga letteraria è inevitabilmente influenzato da riflessioni e convinzioni estremamente personali.
E lo stesso vale per la lettura.

Chi sta scrivendo questa recensione, ad esempio, è rimasto perplesso da alcune considerazioni, contenute nello scritto della De Mari, con cui si trova in forte disaccordo. Tuttavia, l’argomento è talmente complesso che non è possibile trarre conclusioni definitive sulla base di poche righe, inserite all’interno di un saggio così breve, con la conseguenza che mi è venuta voglia di approfondire, per poter meglio comprendere le motivazioni e le reali idee che sottendono lo scritto.
Ma, d’altra parte, lo scopo di un testo di questo genere è proprio quello di spingere il lettore ad andare oltre la superficie.

Meno problematici, a livello di idee espresse, risultano invece i due saggi dedicati alle saghe di Twilight e Cronache del Mondo Emerso.

L’opera di Stephenie Meyer è stata analizzata da Laura Costantini, giornalista televisiva e scrittrice, nominata – insieme alla sua collega Loredana Falcone, con cui ha collaborato a lungo nella stesura di diversi romanzi – ambasciatrice del Telefono Rosa.

Il suo saggio, intitolato Ogni giorno deve finire, anche il più perfetto, è incentrato sul rapporto tra i due protagonisti della saga, Bella ed Edward, e soprattutto sulla figura di lei.
Da brava giornalista, la Costantini realizza un’inchiesta all’interno di una community di twilighter, analizzando le risposte degli utenti e ricostruendo – anche rivalutando – la figura della protagonista, spesso bistrattata dai detrattori della saga, e fornendo nuove chiavi di lettura al suo rapporto di co-dipendenza col vampiro.

L’autrice non risparmia le critiche ai quattro romanzi – al tempo non era ancora stato pubblicato Midnight Sun di cui, pure, accenna – ma le figure che emergono dalle sue riflessioni sono senz’altro più positive di quanto ci si possa attendere.

A livello personale, chi scrive non ha potuto fare a meno di apprezzare questo saggio dato che, tra le altre cose, le conclusioni formulate dall’autrice sulla base della sua inchiesta, sono le stesse riportate questo articolo dedicato alla saga e proposto sulle pagine di NovaEditoria.

Lo stesso apprezzamento è riservato al saggio Il tempo cambia il volto delle cose, anche nei ricordi, dedicato da Maria Cristina Calabrese alla saga di Licia Troisi.
Prolifica redattrice della testata FantasyMagazine, ideatrice e curatrice del gioco di ruolo Hogwarts Game e autrice di numerosi articoli monografici, la Calabrese dedica le sue pagine all’analisi del personaggio di Nihal, approfondendone i tratti psicologici e i limiti, con una valutazione critica che spinge il lettore a un’attenta riflessione che spalanca ai suoi occhi nuovi livelli di lettura del testo.

Purtroppo, lo spazio concesso da questa recensione non permette di analizzare singolarmente tutti i saggi contenuti in quest’antologia, che meriterebbero ognuno un articolo dedicato.
Ci limiteremo a dire, qui, che le pagine scritte su Narnia, Shadowhunters, Divergent, Percy Jackson, Hunger Games, Bartimeus e L’Ultimo Elfo risulteranno altrettanto interessanti, sia per chi abbia amato queste saghe, sia per chi le abbia detestate.
Ogni argomentazione crea nuovi spunti di riflessione, ogni valutazione spinge all’approfondimento, ogni affermazione determina una reazione emotiva (positiva o negativa che sia).

Insomma, Il Fantastico nella Letteratura per ragazzi è un’opera che trova la sua giusta collocazione nella libreria di un qualunque appassionato del genere, con una sola, vera critica (a metà strada tra la serietà e l’ironia): il fantastico non è solo per ragazzi, non fatevi sviare!

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