Home Anime e Manga SONO VENUTA FIN QUI PER PUNIRTI IN NOME DELLA LUNA! – SAILOR MOON –

SONO VENUTA FIN QUI PER PUNIRTI IN NOME DELLA LUNA! – SAILOR MOON –

written by Arianna Giancola Maggio 10, 2021
Sailor Moon - Copertina

Sono venuta fin qui per punirti in nome della Luna!

Bentrovati amici.
Data la citazione, avrete già capito a chi sarà dedicato questo articolo della rubrica Manga e Anime, quindi, senza ulteriori indugi, vi presentiamo Bishōjo senshi Sērā Mūn, meglio conosciuto, qui in Italia, come Pretty Guardian Sailor Moon, dell’impareggiabile Naoko Takeuchi.

Usagi Tsukino (in Italia Bunny) è una ragazzina delle scuole medie. Simpatica, un po’ impacciata e un disastro negli studi, la sua vita cambia totalmente quando incontra Luna, una gattina parlante che le consegna una spilla in grado di trasformarla in Sailor Moon, una guerriera della giustizia vestita alla marinaretta, il cui compito è proteggere la terra dal Dark Kingdom e ritrovare la principessa della Luna.
Con l’aiuto di Ami, Rei, Makoto e Minako (in Italia, rispettivamente, Ami, Rea, Morea e Marta), altre guerriere sailor che si uniranno a lei, Usagi dovrà combattere le oscure forze del male. Per sua fortuna, però, potrà contare anche sul sostegno di Tuxedo Kamen (Milord), la cui vera identità è quella di Mamoru (Marzio), un ragazzo con cui la piccola Usagi va tutt’altro che d’accordo.

Questo è solo l’inizio della fortunatissima serie degli anni ’90 che è ancora oggi oggetto di vero e proprio culto tra i fan.

Come anticipato, l’autrice dell’opera è la bravissima Naoko Takeuchi, mangaka giapponese classe 1967, sposata con il collega Yoshihiro Togashi (conosciutissimo in Italia per le sue opere Hunter x Hunter e Yu Yu Hakusho).
Nel 1985 vince il secondo premio Nakayoshi Comic (dedicato agli esordienti) con Yume ja nai no ne (Non era un sogno) e nel 1986 il premio per i nuovi artisti della Nakayoshi con Love Call. Nel 1993 ha vinto il 17º Kodansha Manga Award per il manga shōjo di Sailor Moon.
Tra le sue numerose opere ci sono anche Chocolate Christmas, The Sherry Project, Miss Rain e PQ Angels.

Sailor Moon nasce da un manga precedente, Codename Sailor V (Nome in codice Sailor V) del 1991, con protagonista Minako Aino, la futura Sailor Venus.

La prima edizione ufficiale del manga è del 28 dicembre 1991, editore Kōdansha – l’unico per cui la Takeuchi lavori – mentre in Italia giunge solo nel 1995 grazie a Star Comics.
La trasposizione animata, invece, va dal 1992 al 1997, in Giappone, e dal 1995 al 1997 in Italia (reti Mediaset).
L’anime è composto da 5 stagioni, per un totale di circa 200 episodi, a cui seguono tre film cinematografici, due cortometraggi e tre special televisivi.

Nel 2010, a seguito dello sblocco dei diritti, viene pubblicata una nuova versione la cui trasposizione animata Pretty Guardian Sailor Moon viene trasmessa su Rai Gulp fra il 2016 e il 2017. La parte finale di questa serie è stata realizzata con un lungometraggio in due parti dal titolo Pretty Guardian Sailor Moon Eternal – Il Film, che sarà trasmesso in streaming da Netflix a partire dal 3 giugno.

Oltre al manga e all’anime (nelle sue varie versioni), sono stati realizzati anche un musical teatrale e una serie live action, oltre a un numero infinito di gadget e videogiochi.

Sailor Moon è stata una vera rivoluzione negli anni ’90, già affollati di maghette e streghette di ogni genere.
Il tratto del disegno, più longilineo e delicato nel manga, più marcato e rotondeggiante nell’anime, è divenuto in breve tempo icona di stile, influenzando moltissimo le opere successive di altri autori, e la storia d’amore tra Usagi e Mamoru viene ancora celebrata come una delle più romantiche di tutti i tempi (tant’è che molte spose, anche oggi, decidono di realizzare il proprio abito da sposa in stile Princess Serenity).

Vuoi per lo stile del disegno, vuoi per il messaggio di forza e femminilità insieme, questo shōjo è divenuto in pochissimo tempo un best-seller a livello internazionale, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

Per comprendere la portata di quello che è divenuto, a tutti gli affetti, un fenomeno di massa, basti pensare che, in Giappone, questa serie ha prodotto da sola un fatturato di 1,5 miliardi di dollari nei primi 3 anni di trasmissione, assicurando alla rete televisiva che lo trasmetteva uno share fisso del 12% per tutta la durata della serie.
Dopo 10 anni, ancora occupava saldamente la testa del TV Asahi’s Top 100 Anime polls e, nel 2017, è stata inserita nel Best anime 100, un sondaggio condotto da NHK per celebrare un secolo di animazione giapponese.

Ancora oggi vengono creati prodotti di merchandising di ogni genere, dedicati alla guerriera vestita alla marinaretta.

Oggi Sailor Moon è un’icona indiscussa, tuttavia, al suo arrivo in Italia, ha subito numerose critiche, come era tipico di quel periodo in cui i diritti di prodotti stranieri come questo venivano acquistati per destinarli ai bambini senza differenziazione di fasce d’età.
Le principali critiche riguardavano la violenza degli scontri, dove i protagonisti spesso muoiono ma, soprattutto, i riferimenti sessuali.
Da questo punto di vista risultavano particolarmente inaccettabili sia il rapporto omosessuale tra Sailor Neptune e Sailor Uranus, sia i personaggi delle sailor Starlight (di sesso maschile ma che si trasformavano in donne combattenti).
Queste controversie hanno portato a una serie notevole di rimaneggiamenti e censure che lasciarono sgomenta la stessa autrice.

Si potrebbe parlare ancora moltissimo di quest’opera: del messaggio di speranza, solidarietà, amicizia e accettazione di cui è permeato, della bellezza della storia, delle musiche struggenti, delle infinite curiosità, della delicatezza delle macro-trame…
Ma Sailor Moon ha realmente creato un mondo sterminato che richiederebbe, per essere adeguatamente esplorato, una specie di enciclopedia.
Per il momento, quindi, ci fermiamo qui, nell’ansiosa attesa del lungometraggio di prossima uscita, pronti a recensirlo per voi.

E per quanto vi riguarda? Qual è il vostro pianeta protettore?

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