Home Anime e Manga “COSÌ PARLÒ ROHAN KISHIBE” – STORIE DI NORMALE FOLLIA

“COSÌ PARLÒ ROHAN KISHIBE” – STORIE DI NORMALE FOLLIA

written by Arianna Giancola Marzo 9, 2021
Rohan Kishibe Copertina

Bentornati nel magico mondo dei manga e degli anime!
Oggi vi presentiamo la mini-serie paranormal-fantasy Così Parlò Rohan Kishibe, dell’impareggiabile maestro Hirohiko Haraki.

Ideata inizialmente come soggetto originale, il progetto divenne uno spin-off di Diamond is Unbreakable, quarta serie di Le bizzarre avventure di JoJo (che abbiamo recensito per voi in questo articolo).
Il manga è composto, in totale, da nove capitoli autoconclusivi, raccolti in due tankōbon. Fra questi anche il capitolo Rohan Kishibe va da Gucci, pubblicato per la rivista SPUR.
La versione cartacea è uscita in Giappone sulla rivista Jump Comics, mentre in Italia l’edizione è stata affidata alla Star Comics, che la pubblicatra il 2015 e il 2019.
È stato realizzato anche un adattamento OVA (original anime video), che però conta solo quattro episodi, attualmente visibili in streaming su Netflix, che corrispondono ai capitoli 3, 2, 1 e 9 del manga.

Rohan Kishibe, il famoso mangaka portatore dello stand Heaven’s Door, racconta ad alcuni degli altri personaggi di JoJo (direttamente ai lettori, nel manga) degli stranissimi e spaventosi casi di cui è stato testimone.

Il primo è intitolato Il Confessionale, ambientato in Italia nella città di Venezia.
Entrato in una chiesa per fare delle ricerche per una sua opera, Rohan decide di entrare in un confessionale per capire cosa si provi. Per errore si posiziona, però, nella parte riservata al sacerdote e si ritrova così ad ascoltare la confessione di un uomo che ammette di essere stato la causa, in gioventù, della morte di un senzatetto. Il fantasma di quell’uomo, tormentato dall’odio, gli lancia una maledizione che lo perseguita ancora oggi e che lo ha portato a compiere delle azioni a dir poco demoniache.

Il secondo è La collina di Mutsukabe. Mentre conduceva delle ricerche per un suo manga, Rohan scopre, grazie a Heaven’s Door, la storia di Naoko Osato, ricca studentessa universitaria. Fidanzata con un uomo facoltoso, si è presa come amante Gumpei, giardiniere della sua villa. Dopo un alterco, Naoko lo uccide per errore e tenta di nasconderne il corpo. Il cadavere di Gumpei, però, continua a sanguinare senza sosta e la giovane, suo malgrado, è costretta ad occuparsi di lui ogni giorno, finendo per affezionarglisi.
Dopo un incontro fortuito (e spaventoso) con la figlia nata dalla relazione di Naoko e Gumpei, l’artista capisce che sulle colline di Mutsukabe ci sono diversi spiriti, che si riproducono grazie al loro rapporto con gli umani per poi fare in modo di morire di fronte alla loro vittima, costringendola a prendersi cura di loro per il resto della vita.

Il terzo episodio è Il villaggio dei milionari. L’editrice di Rohan è decisa ad acquistare una villa in un villaggio abitato da milionari che, si dice, faccia la fortuna di chiunque abiti lì.
Il mangaka la accompagna scoprendo, una volta lì, che la condizione essenziale per acquistare la villa è quella di rispettare le buone maniere fin nel più piccolo particolare.
Gli Dei della Montagna puniscono infatti ogni infrazione togliendo all’aspirante acquirente una cosa cara.
I due rischiano la propria vita e riescono a salvarsi solo grazie all’intervento di Haven’s Door. Possono quindi lasciare la villa senza danni, anche se non potranno tornare mai più.

L’ultimo episodio è intitolato La corsa. Yoma Hashimoto è un bel ragazzo che viene ingaggiato come modello riuscendo a ottenere un successo immediato. La popolarità gli dà però alla testa, trasformandolo in un narcisista con l’ossessione della forma fisica.
Per lui non esiste più nulla se non l’allenamento e la sua follia è tale che uccide chiunque interferisca con esso.
Rohan lo incontra in palestra e, sconsideratamente, lo sfida a una corsa sul tapis roulant che si conclude con la vittoria del mangaka e, a causa del carattere dell’artista, nell’umiliazione del modello.
Tempo dopo i due si incontrano nuovamente e Yoma chiede la rivincita. Quella che era iniziata come una gara sportiva si trasforma in una lotta per la vita. Grazie al suo stand, Rohan perde la gara ma riesce a sopravvivere a discapito dell’altro. Tuttavia, terrorizzato ed esausto, l’artista fugge in tutta fretta, dubitando che il suo rivale sia realmente morto.

Hirohiko Haraki dimostra ancora una volta il suo incredibile talento, riuscendo a creare delle storie brevissime eppure affascinanti e coinvolgenti.
Ognuno dei racconti è permeato da un filo di tensione continuo e crescente che incatena lo spettatore dall’inizio alla fine.
Le ambientazioni sono varie (si passa dalla cattedrale di San Marco, alla villa sperduta nei boschi giapponesi per finire, poi, in una palestra iper-attrezzata), così come diversissimi tra loro sono i protagonisti di ogni racconto.
In pochi minuti, o in poche pagine, Haraki riesce a tratteggiare dei personaggi complessi, a tutto tondo, e a raccontare la loro storia in modo incisivo e completo.
La grafica è eccezionale – non la si potrebbe definire in modo diverso – riprendendo le caratteristiche già inserite nella serie principale di JoJo dove ha abbandonato la muscolatura ipertrofica, tipica degli idoli degli anni ’90, a favore di corpi più efebici e longilinei, la cui struttura muscolare è però più definita ed esaltata. Le pose plastiche rimangono, così come i dettagli stilistici, che sono uno dei tratti distintivi del mangaka, e la bizzarria degli eventi.

Altro elemento che ritorna, con nostra somma gioia, è il modo in cui le situazioni vengono risolte: tramite l’intelligenza. Si tratta di uno degli elementi più interessanti a cui il maestro ci ha ormai abituati e che rende le sue opere fra le migliori della produzione moderna. Nonostante l’abbondanza di muscoli e caratteristiche fisiche in genere, infatti, la parte da leone è assegnata al cervello dei protagonisti, che solo grazie ad esso riescono a prevalere e a salvarsi. E Rohan Kishibe non fa eccezione.

Insomma, una serie (purtroppo) breve ma interessantissima, che consigliamo sia a coloro che amano l’opera magna di Haraki (e che qui la ritroveranno nella sua forma più smagliante), sia a coloro che ancora non la conoscono e che ne verranno sicuramente ingolositi.
Infine vi lasciamo con il video dell’opening dell’anime, che con i suoi toni onirici dà un’idea perfetta dell’atmosfera di ogni puntata.
A presto!

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