Home Recensioni “LE MEMORIE DI ROKSTEG – I SETTE CAVALIERI DEL PECCATO” DI FEDERICO FUBIANI – RECENSIONE

“LE MEMORIE DI ROKSTEG – I SETTE CAVALIERI DEL PECCATO” DI FEDERICO FUBIANI – RECENSIONE

written by Arianna Giancola Febbraio 23, 2021
Memorie di Roksteg 3 - Fubiani - Copertina

Bentrovati a tutti gli amici lettori di Universo Fantasy.
Torniamo oggi con la recensione di un nuovo romanzo fantasy, ma di un autore che le nostre pagine ormai conoscono bene. Stiamo parlando di I sette cavalieri del peccato, terzo e ultimo volume della saga Le memorie di Roksteg, del bravissimo Federico Fubiani.
Potete trovare le recensioni dei primi due volumi (Il risveglio di Lephisto e I re perduti di Gherrod) seguendo i link.
Tutti i volumi della trilogia sono editi da Argento Vivo Edizioni.

Ma entriamo subito nel vivo del romanzo e ricordate: se non avete ancora letto i primi due volumi, fermatevi qui, perché gli spoiler sono inevitabili!

I re perduti di Gherrod si è chiuso con un tragico evento: quando tutto sembrava finalmente risolto Kharvus, giovane elfo e valente mago del nostro gruppo di eroi, subisce gli imprevisti effetti della maledizione che accompagna i ragazzi fin dalla nascita.
Con un colpo di scena inaspettato, attiva la sua magia delle fiamme distruggendo il villaggio di Roksteg e uccidendo senza pietà e tra atroci tormenti tutti i suoi abitanti per poi scomparire nel nulla.
La sua amata Werna, la di lei gemella Rako, la chierica Peelìa e il guerriero Reklo, distrutti dal dolore, vanno dall’unica persona che pensano possa aiutarli: il mago Zagoras.
Il vecchio incantatore, però, lungi dall’alleviare la loro sofferenza dà loro una terribile notizia: l’allineamento astrale che riporterà l’oscuro dio del male Nabe sul loro pianeta provocherà l’attivazione della maledizione in tutti loro, trasformandoli in servitori dell’oscurità.
La sola speranza di salvezza è interrompere la maledizione prima del suo ritorno.
Inizia così per i nostri giovani eroi un viaggio contro il tempo, attraverso territori lontani e pericolosi che metteranno a dura prova le loro capacità di sopravvivenza.

I sette cavalieri del peccato conclude degnamente la saga fantasy scritta da Federico Fubiani, con un volume in cui l’autore cambia decisamente marcia.

Nella seconda parte della storia, i protagonisti si erano già lasciati alle spalle i familiari boschi della loro terra, ma in questo romanzo volano letteralmente dall’altra parte del loro mondo, trovandosi a confrontarsi con ambienti estremi dove la sopravvivenza è un lusso.
Dai Denti di Tigre, imponente catena montuosa (che ricorda moltissimo il Tibet), alla ricca città di Xiaogyi e ancora più in là, fino alle sterminate sabbie roventi del Deserto Infinito e oltre le stelle, al di là dello spazio e del tempo. I nostri eroi varcano le soglie di un mondo molto più ampio di quanto pensassimo, viaggiando sulle ali della fantasia dell’autore.

Anche i rapporti tra i vari personaggi si aprono a nuove intensità.
I ragazzini che erano partiti fiduciosi all’avventura da un piccolo villaggio sono ormai cresciuti. La spensieratezza dell’infanzia ha lasciato il posto a nuovi sentimenti, più profondi e tormentati che non sempre hanno sfumature positive.
Come nella vita reale, i desideri e le paure di ognuno di loro hanno creato delle fratture, dei dubbi e delle incertezze che rendono più difficile mantenere saldi i legami di sempre.
L’ansia e la paura per il futuro, per ciò che potrebbe distruggere per sempre quello che erano è poi un tormento costante, un fil rouge che avvelena ogni momento e vera causa prima degli eventi che rischieranno di precipitare il mondo nell’oscurità.

Rispetto ai volumi precedenti, Fubiani riesce a gestire molto meglio i rapporti interpersonali e il vissuto interno dei suoi personaggi, rendendoli più reali e permettendo al lettore di immedesimarsi in ognuno di loro come mai prima era riuscito.
In modo particolare è il personaggio di Peelìa, forse il più complesso, a giovare maggiormente di questa nuova prospettiva, rendendo possibile la vera comprensione del suo tormento interiore, del dualismo della sua anima, estremamente umana e femminile, quanto legata alla sua fede e al dio Vhor.

Sebbene, poi, in una fase tanto avanzata della storia, e complessa per quanto riguarda i legami tra i protagonisti, possa sembrare azzardata l’introduzione di due nuovi personaggi, l’elfa Imlodel e il nano Zaghark trovano comunque la loro giusta collocazione, trovando un valido equilibrio nella bilancia delle relazioni e risultando indispensabili per la trama.
Ovviamente, i loro personaggi hanno una profondità minore, rispetto agli altri, e in alcuni casi hanno un po’ la tendenza ad agire come deus ex machina, ma nel complesso l’autore è riuscito a mantenere un buon bilanciamento, soprattutto grazie all’ottima costruzione della trama.

La storia, come detto in precedenza, ha un andamento completamente diverso rispetto ai romanzi precedenti.
Se gli altri capitoli della saga tendono ad avere un ritmo crescente, un precipitare degli eventi verso la soluzione finale, I sette cavalieri del peccato si muove con un ritmo sinusoidale, trascinando il lettore in un vortice di eventi sin dalle primissime battute.
Abituati all’andamento più classico dei volumi precedenti, i lettori rimangono spiazzati e affascinanti già nel primo terzo del libro, coinvolti loro malgrado nelle vicende e desiderosi di proseguire nella lettura, fosse anche solo per capire in che modo l’autore risolverà situazioni che sembrano ormai senza scampo.
Buona anche la soluzione finale, nel più classico stile di chiusura campagna di gioco di ruolo a livelli ormai epici ma che, effettivamente, data la trama, non stona.

Federico Fubiani è riuscito, nel tempo, a evolvere e affinare il proprio stile creando un ottimo romanzo fantasy, nel suo genere più classico eppure sorprendente e originale.
Siamo certi che potrà migliorare ancora e, nell’attesa di scoprire quali altre meraviglie ci potrà regalare la sua penna, ci sentiamo di consigliare questo romanzo davvero a tutti, perché siamo certi che sarà in grado di trasportare anche il più scanzonato dei lettori nel meraviglioso e affascinante mondo di Arah.

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