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MAGIA FELINA

written by Redazione Ottobre 22, 2020
Magia Felina - Copertina

Una buia notte d’inverno. Un miagolio tanto disperato quanto flebile giungeva da un ammasso di rifiuti abbandonati. Solitario.

Nessuno sembrava curarsene, o forse era soltanto troppo sommesso per essere udito al di sopra del vento che fischiava. Comunque fosse, il povero micio rischiava di morire di freddo, o di fame, non necessariamente in quest’ordine.

Quando stava ormai per lasciarsi vincere dalle avversità che l’avevano scaraventato in quella strada buia, ecco apparire una luce, un fioco lumino che poco a poco divenne una grande sfera e, dentro questa, una donna, o forse un angelo. Il gattino sgranò gli occhi e le pupille divennero due strette fessure mentre l’eterea figura si avvicinava e tendeva una diafana manina ad afferrarlo per la collottola. Avrebbe voluto fuggire per la paura, ma quel tocco era caldo e rassicurante.

«Vieni con me», disse semplicemente.

Poco dopo era sulla soglia di una casetta di campagna. Dalla cucina provenivano deliziosi odorini di carne stufata e verdure e due bambine lanciavano gridolini e si accapigliavano per contendersi il diritto di prenderlo in braccio.

«Cos’è questo trambusto?» intervenne la mamma con piglio severo poi, vedendo quella piccola palla di pelo, si sciolse in un sorriso e si premurò di portarlo accanto al fuoco per farlo scaldare, mentre riempiva una ciotolina di latte.

«Ti chiameremo Pollicino, come il bimbo che aveva ritrovato la strada di casa», sentenziò la donna mentre le sue figlie annuivano gravi — quasi si stesse realizzando una vera cerimonia di battesimo! — e il gattino, felice, si addormentò con la pancia piena facendo le fusa.

Fu svegliato da un leggero sospiro che profumava di rose e menta; aprì un occhietto, poi l’altro e passò la zampetta sul muso. Quando la vide sobbalzò e rizzò il pelo soffiando, suscitando l’ilarità dell’evanescente figura.

«Piccolo amico, ti sei già scordato di me?» chiese con un sorriso.

Il micio riconobbe la fata, o forse l’angelo… chi poteva dirlo? Era solo un gatto, non conosceva nulla del mondo. La donna allungò una mano per lisciare il pelo arruffato e il micio si rilassò.

«Ora sei il protettore di questa casa. Terrai lontani i topi dalla dispensa ma, soprattutto, guarirai le ferite del cuore con le tue fusa. Ti affido i tuoi umani», disse con fare benevolo.

E fu così che un’altra famiglia trovò il suo difensore felino, convinta di aver dato semplicemente asilo a un gattino quando invece aveva aperto la porta a un essere magico.
E questo vale per ogni gatto.

Racconto scritto per Associazione Culturale Universo Fantasy da Francesca Prandina, del CSU – Collettivo Scrittori Uniti.
Immagine realizzata da The Black Rabbit Art.

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