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IL TOPO BIRICHINO

written by Redazione Ottobre 1, 2020
Il topo birichino - copertina

«C’era una volta…»
«No, nonno. Basta “c’era una volta”, raccontami una delle tue storie fantastiche» il vispo Nicola con la testa riccioluta agitava le mani con energia. Le storie del nonno erano più avventurose di quelle contenute nel vecchio libro. Nonno Carlo chiuse il grosso libro che teneva sulle ginocchia e si schiarì la voce.

«Questa è la storia di una terra lontana…» Nicola si tirò la coperta sulle spalle a mo’ di mantello e incrociate le gambe sul letto si dispose ad ascoltare in silenzio.
«Il Buon Duca aveva due cavalieri di cui si fidava: Bianco e Nero. Li fece chiamare perché un terribile mostro minacciava il suo regno.»

«Nonno», lo interruppe Nicola. «I cavalieri uccideranno il mostro, vero?» e mimò un colpo di spada.
«Sei troppo curioso», sorrise il nonno divertito. «Vediamo… ah, sì. I cavalieri partirono in direzione di Bosco Oscuro. “Mi hanno detto che il mostro ha gli artigli lunghi” li aveva avvertiti il Buon Duca e i due videro proprio un paio di artigli sporgere da un ramo e si avvicinarono.
Bubolando, il grosso gufo li fissò con profondi occhi gialli: “Cosa volete?”
“Sei il mostro di Bosco Oscuro?”, chiese Nero. “Perbacco, sembro un mostro?”, “Certo che no, nobile gufo. Lo hai forse visto?”. Il pennuto ci pensò: “Certo! Mi hanno detto che ha la pelle a squame”.

I cavalieri proseguirono. Sentirono un rumore e videro tra le foglie un corpo squamoso. Bianco tentò di colpirlo, ma tagliò il ramo e la creatura per poco non cadde a terra. “Ehi, che modi sssono”, sibilò il grosso serpente. I cavalieri si scusarono.
“Mi hanno detto che il mostro vive oltre quella collina e fissschietta.”

Bianco e Nero strisciarono fino in cima e trovarono un piccolo topo disteso a prendere il sole. “Stiamo cercando il mostro”, dissero. “Ha grossi artigli, pelle squamosa e ama fischiare”.
Il topo scoppiò a ridere. “Il mostro non esiste!”, riuscì a dire tra una risata e l’altra. “Ho inventato tutto io. I predatori mi perseguitavano e così ho detto loro che ero amico del mostro di Bosco Oscuro. Ahahah! Da quel momento non ho più dovuto nascondermi!”»

Racconto scritto per Associazione Culturale Universo Fantasy da Andrea Oliverio, del CSU – Collettivo Scrittori Uniti.
Immagine realizzata da The Black Rabbit Art.

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