Home Recensioni ALLA SCOPERTA DELLA NUOVA EROINA DELLA MCU – RECENSIONE A CAPITAN MARVEL (CON SPOILER)

ALLA SCOPERTA DELLA NUOVA EROINA DELLA MCU – RECENSIONE A CAPITAN MARVEL (CON SPOILER)

written by Marianna Piras Marzo 10, 2019

Brie Larson, interpreta Captain Marvel

Settimane difficili… Saranno settimane difficili quelle che si troveranno a vivere i fan più accaniti della Marvel, in attesa dell’uscita di Avengers: Endgame, soprattutto dopo la visione di Capitan Marvel, ultimo prodotto, in ordine di uscita, del MCU.

Per quanto possa sembrare poco cortese, è doveroso soffermarsi un momento proprio sul prossimo film dedicato ai Vendicatori, prima di passare a parlare del film del momento, poiché quest’ultimo è assolutamente necessario per compredere meglio ciò che ci attende il prossimo Aprile.

Nelle scene post credits di Infinity war, vediamo Nick Fury attivare un cercapersone potenziato e chiamare Capitan Marvel, senza sapere esattamente chi sia e perché sia fondamentale chiamarlo/a. Ecco dunque spiegata la necessità di raccontarne ora la storia nel dettaglio, di approfondire il suo passato, di capire i suoi poteri.

Non facciamo però l’errore di considerare Capitan Marvel solo un “flash back” e non un film a sé stante. La narrazione si regge benissimo da sola e per tutto il film non sentiamo la necessità di pensare a come essa si possa collegare agli avvenimenti accaduti dopo. La storia della nuova eroina si colloca tra la fine degli anni ’80 e la metà degli anni ’90, in un certo senso quindi anticipa completamente tutti gli eroi mostrati sul grande schermo dalla Marvel stessa, compreso Iron Man.

Questo salto nel passato ci mostra Nick Fury (ancora con entrambi gli occhi) fare quasi da maestro a Phil Coulson, appena entrato nello S.H.I.E.L.D., ed entrambi ancora ignari di cosa si nasconda nelle altre parti della galassia.

Samuel L. Jackson, inrpreta Nick Fury

Il punto più importante è comunque capire quale sia la storia alle spalle di Capitan Marvel, perché sarà il suo passato a determinare il suo futuro. Il film dunque parte sul pianeta Hala, dove facciamo conoscenza di due Kree, Vers e del suo mentore Yon-Rogg, interpretato da un bravissimo Jude Law. La ragazza ha dei problemi col suo passato, che non riesce a ricordare, fatto che la rende inquieta e che le crea problemi col controllo dei suoi straordinari poteri. I Kree stanno combattendo una sanguinosa guerra con il popolo degli Skrull e Vers si trova a dover servire il suo pianeta per preservarlo da questa minaccia esterna.

Non tutto però è come sembra.

A seguito di una missione andata male, Vers viene prima rapita da Talos, un capo Skrull, il quale la costringe a rivivere dei momenti del suo passato nebuloso, ed in seguito “catapultata” sulla Terra del 1995. Qui decide di indagare lei stessa su ciò che ha visto nei suoi ricordi. Con l’aiuto di un giovane Nick Fury, ringiovanito digitalmente come Coulson, Vers capisce di essere Carol Danvers, pilota della U.S. Air Force, scomparsa in un segretissimo incidente aereo, assieme alla dott.ssa Wendy Lawson, una Kree di nome Mar Vell sotto copertura, che aveva compreso l’insensatezza e la crudeltà della guerra contro gli Skrull e che studiava un modo per portarla a termine. A seguito di questo incidente, dove il reattore dell’aereo era esploso, il DNA delle due si era fuso in Carol e le radiazioni le avevano donato immensi poteri. Quest’ultima, avendo perso la memoria, viene presa da Yon-Rogg, che la indottrina creando Vers.

Appresa la verità sul suo passato, Carol capisce che è suo dovere aiutare gli Skrull e portare a termine la missione della dott.ssa Lawson, la quale utilizzava per le sue ricerche un manufatto particolare, da lei chiamato Tesseract. Nello scontro con Yon-Rogg finalmente comprende appieno quale sia l’estensione del suo smisurato potere e come usarlo al meglio. Portata a termine la missione, Carol segue il consiglio di Fury, di scegliere come nome in codice Marvel, facendo un omaggio alla sua vera mentore, mentre lui, ispirandosi al soprannome della ragazza ai tempi dell’addestramento in aviazione, decide di pensare ad un progetto di tutela della Terra dalle minacce esterne, a cui da il nome “The Avengers project”.

Sono due le scene post credits: nella prima vediamo Steve Rogers, Bruce Banner, Natasha Romanoff e John Rhodes interrogarsi sul cercapersone di Fury, mentre alle loro spalle compare proprio Capitan Marvel che chiede dove sia Nick; nella seconda il gatto Goose, appartenuto alla dott.ssa Lawson ma che in realtà appartiene alla specie dei Flerken, rigurgita sulla scrivania di Fury il Tesseract inghiottito in precedenza.

Goose

La storia dunque è complessa e ricca di dettagli, ma viene raccontata in modo compiuto dai registi Anna Boden e Ryan Fleck. Il cast, che comprende oltre a Brie Larson, Jude Law e Samuel L. Jackson, anche gli straordinari Ben Mendelsohn e Lashanna Lynch, nei panni di Talos e di Maria Rambeau, amica di Carol Danvers, sostiene perfettamente il difficilissimo compito.

Un tuffo al cuore prenderà sicuramente chi ha qualche anno in più nel vedere alcune location, come ad esempio Blockbuster, e nel sentire la colonna sonora, ricca di pezzi cul degli anni ’90, tra cui spicca “Come as you are” dei Nirvana. Chiaramente a giganteggiare su tutto è lei, Carol/Vers/Marvel, un’eroina piacevolmente arrogante, che ottiene con la mimica del volto, ciò che Tony Stark ottiene con le battute sarcastiche (sarà bellissimo assistere al loro confronto!), che prende coscienza di essere straordinariamente superiore al suo nemico, da non doversi ingegnare a batterlo, come Thor, da non doversi porre regole per misurare la sua forza, come Hulk, ma che può semplicemente permettersi di fare ciò che fa con potenza devastanze, senza mai avere la necessità di dispiegare completamente i suoi poteri.

Capitan Marvel, che peraltro non viene mai chiamata così durante tutta la pellicola, ci dimostra che in effetti può serenamente permettersi di essere arrogante, di schioccare le dita (senza allusioni, eh!) e dimostrare che fare l’arrogante col nemico esa assolutamente giustificato. Ci viene mostrata, dunque, un’eroina completamente opposta a ciò che il grande schermo di ha mostrato finora, come ad esempio Wonder Woman.

Brie Larson, inrpreta Carol Danvers

Carol Danvers ci mostra al cinema una donna che ha dovuto fare i conti con un passato duro, che ha capito di aver combattuto dalla parte sbagliata e che decide di votarsi alla causa giusta, di mettere in campo i suoi poteri, conoscendo i fatti e scegliendo dove stare. Straordinario, di nuovo, il gatto Goose, che vi lascerà un po’ di straniamento se, come me, avete un felino a casa.

Un’ultima parola infine su Stan Lee, il cui cameo ci porta qualche lacrima: credo che questo film gli sarebbe piaciuto, seppur con dei difetti (tra cui il make up degli Skrull e qualche richiamo troppo banale agli anni ’90).

Sono settimane difficili, cari fan della Marvel, quelle che ci attendono da oggi al 24 aprile, tante domande si fanno ora strada: basterà Capitan Marvel a sconfiggere Thanos?

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