Home Serie Tv A DISCOVERY OF WITCHES: CAUSE BRITISH DO IT BETTER – RECENSIONE (NO SPOILER)

A DISCOVERY OF WITCHES: CAUSE BRITISH DO IT BETTER – RECENSIONE (NO SPOILER)

written by Loser Pants Ottobre 3, 2018

Quest’estate, mentre i palinsesti delle serie americane venivano mostrati al mondo, tutti i series addicted si sono posti la stessa domanda: ma quest’anno niente vampiri?

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Al grido d’aiuto hanno risposto gli inglesi portando in tv, con la collaborazione di Sky, A Discovery of Witches, nuova miniserie di 8 episodi basata sulla trilogia All Souls di Deborah Harkness.

Passiamo subito alla trama, giusto per farci un’idea di cosa stiamo andando ad affrontare. Oltre ai semplici umani, il mondo è abitato da vampiri, streghe e demoni, che mal si sopportano tra di loro. Diciamo che siamo davanti ad intolleranza allo stato puro, non se possono proprio vedè tra di loro. A cadere in mezzo a tutto questo astio è Diana Bishop, una storica che viene da una famiglia di streghe, ma che non è intenzionata ad usare i suoi poteri. Mentre è intenta a fare delle ricerche per il suo prossimo saggio, richiede un libro in particolare alla Bodleian Library di Oxford. E qui non ci sarebbe nulla di strano, se il suddetto libro non fosse disperso da secoli e non interessasse tutti i gruppi sovrannaturali sopra citati; quindi vi lascio immaginare il parapiglia che si scatena quando se viene a sapè che sta tizia spuntata fuori dal nulla l’ha semplicemente richiesto al bibliotecario e toh, il manoscritto è apparso dal nulla.

Naturalmente, visto che tutti vogliono il libro, un incredibile gruppo di loschi individui comincia a gravitare intorno a questa povera storica che vuole solo essere lasciata in pace. Tra questi disturbatori incalliti c’è il genetista (e vampiro) Matthew Clairmont, che con l’aiuto di Diana vorrebbe scoprire i misteri che il misterioso volume nasconde.

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Questa piccola introduzione copre una buona parte del primo episodio, per sommi capi, quindi abbiamo deciso di aspettare il secondo prima di pubblicare questa recensione. E al momento il parere non è negativo. Ma procediamo con calma.

Il cast. Il cast è “Hello BBC my old friend”. Tutti qua sono. Nominate una serie inglese e qualcuno c’è. Louise Brealey di Sherlock interpreta Gillian, una strega amica della protagonista che manca decisamente di spina dorsale; Alex Kingston direttamente da Doctor Who, nei panni della zia della protagonista e per concludere Adetomiwa Edun (vi ricordate Elyan di Merlin? Ecco, lui) nei panni del bibliotecario figo. Naturalmente non ci facciamo mancare gente di Game of Thrones (Owen Teale).

Lasciamo per ultimi i protagonisti che sono Teresa Palmer (Hacksaw Ridge) e Matthew Goode (The Crown). Ora l’idea di un cast di un telefilm sui vampiri in cui l’età media non è 20 anni ci piace parecchio. Un vampiro può avere 40 anni ed essere figo lo stesso. E il nostro protagonista lo dimostra a tutti gli effetti, perché in ogni singola inquadratura sembra uscito dalla copertina di GQ.

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La trama ha avuto bisogno di un po’ di tempo per ingranare, soprattutto nel primo episodio i dialoghi non erano esattamente soddisfacenti, ma la storia sembra davvero interessante e ci sta incuriosendo parecchio e le lacune dei primi minuti stanno lentamente scemando ora che le dinamiche sono state messe in moto.

Anche a livello tecnico siamo decisamente sorprese, i primi episodi sono stati girati molto bene e dobbiamo ammettere che la fotografia è davvero bella e molto diversa da quella che abbiamo visto fino ad ora in serie del genere.

Per gli effetti speciali, come sempre, c’è margine di miglioramento. Alcuni erano fatti meglio di altri, ma sono stati molto bravi a coprire le lacune con una serie di accorgimenti che hanno fatto passare i difetti quasi inosservati.

In conclusione non possiamo fare altro che ammettere che sì: English do it better.

Articolo già pubblicato su LoserPants.

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