Home Recensioni “LA PADRONA DELLE EMOZIONI” DI VITTORIA MARCHI – RECENSIONE

“LA PADRONA DELLE EMOZIONI” DI VITTORIA MARCHI – RECENSIONE

written by Jennifer Di Giovine Maggio 21, 2018

«Non hai ancora imparato ad apprezzare il tuo Dono. Ad apprezzare te stessa, per quello che sei, e quello che puoi dare. Io non so esattamente quale sarà il tuo ruolo in tutta questa storia, ma qualunque esso sia, sarà importante. E più ti conosco, più me ne convinco».

Flora, ragazza gentile e spiritosa purtroppo rimasta orfana, nasconde un segreto il cui peso grava sulle sue spalle fin da bambina, un segreto che influenza la sua intera esistenza e il modo di guardare al mondo e alla realtà: all’età di sette anni, infatti, scopre di essere una Portatrice di Doni. In Flora si manifesta l’Empatia, capacità che le permette di percepire le emozioni degli altri come se le stesse vivendo in prima persona e diviene una Padrona delle Emozioni. La vita di un’Empatica non è di certo semplice: non solo è costretta a non rivelare il suo segreto agli Ignari – così vengono definiti i non Portatori e coloro che non sanno dei Doni – ma, soprattutto, ai suoi zii che la crescono come una figlia senza però riuscire a instaurare con lei un vero rapporto proprio a causa delle potenzialità della ragazza e delle omissioni che ne conseguono. Ma non è solo con gli zii che si evince la difficoltà di Flora nei confronti della realtà e delle relazioni più comuni: per la giovane è doloroso anche frequentare luoghi pubblici e molto affollati poiché il suo Dono la obbliga ad assorbire tutte le sensazioni delle persone che la circondano, positive e negative che siano, causandole veri e propri episodi di sofferenza tanto da portarla a svenimenti. Ed è proprio con questo evento che inizia la sua nuova esistenza da Portatrice. Nella sua vita, per fortuna, arriva Leonardo “Leo”, un tempo Portatore e ora gatto-guida il cui compito è starle vicino e aiutarla a gestire il suo Dono. Leo diventa un consigliere, amico e unico confidente, un’ancora di salvezza in una società che la percepisce diversa, quasi pazza e da cui lei si sente estranea: la sua vera casa dovrebbe essere il Rifugio, luogo magico situato nel Bosco dei Superstiti che nasconde la città in cui vivono i Portatori che, per salvaguardare la loro sicurezza, cambia autonomamente posizione in modo da non essere mai trovato. Per il suo bene e quello dei suoi zii, i responsabili del Rifugio la obbligano a vivere all’esterno e questo le causerà una serie di conseguenze che diverranno fondamentali per la narrazione, oltre a lasciarla in balia di due mondi a nessuno dei quali si sente realmente legata. L’anello di giunzione con il Rifugio è soprattutto Fluido, migliore amico e Portatore potente con cui vive moltissime avventure. Saranno diversi gli eventi che dovrà affrontare e nuovi incontri decisivi che mescoleranno le carte in tavola: primo fra tutti la conoscenza di Raja, Portatrice enigmatica e custode di segreti passati e futuri la quale diverrà essenziale per la crescita di Flora come Portatrice e Padrona delle Emozioni e le consentirà di vivere le sue potenzialità proprio come un dono e non come una condanna. La vita di Flora, Fluido e di tutti i Portatori, però, viene stravolta a causa di una traccia del passato che rischia di minare le loro esistenze in modo definitivo. Flora scopre di essere destinata a grandi cose: la Padrona delle Emozioni è la chiave per combattere l’ombra che vuole abbattersi sul loro mondo.

“La padrona delle emozioni” è il romanzo fantasy d’esordio della scrittrice emergente Vittoria Marchi, nonché primo capitolo della saga. Il racconto è coinvolgente: le descrizioni di luoghi, storia e intrecci sono molto dettagliate e i personaggi ricchi di sfaccettature prendono consistenza con lo scorrere delle pagine. Il lettore vive una vera e propria crescita interiore dei protagonisti, in special modo di Flora, eroina atipica con la quale è possibile – forse proprio grazie all’empatia? – trovare un coinvolgimento che caratterizza ognuno di noi nella ricerca personale dei nostri doni e nella definizione delle nostre capacità.

Ti potrebbero piacere

Rispondi